In Italia un furto nei negozi ogni 9 minuti. La Basilicata ultima: è la regione meno colpita, ma due delitti su tre restano impuniti

Furti nei negozi, Basilicata ultima. E’ la regione meno tartassata dai malviventi, ma due delitti su tre restano impuniti

Furti e “spaccate” continuano a essere un problema per commercianti e artigiani: sono stati infatti 56.782 quelli registrati nel 2021, il 10,8% in più rispetto al 2000, che significano 156 rapine al giorno, 6,5 furti all’ora e 1 ogni 9 minuti. In più, quasi 3 su 4, il 72,3% del totale restano impuniti per un costo economico per gli esercenti che si stima aggirarsi attorno ai 3 miliardi l’anno. La denuncia arriva dalla Cgia di Mestre. Ma, in questo caso, non sono le regioni del Sud ad accusare i danni maggiori. Anzi le situazioni più critiche, secondo l’analisi svolta, si verifichino al Nord: Milano, Parma, Bologna, Rimini, Imperia, Firenze e Torino sono le province italiane dove i negozianti sono i più bersagliati dai malviventi. Le regioni del Mezzogiorno occupa la parte bassa della speciale classifica sugli assalti a negozi e botteghe. E la Basilicata è quella meno bersagliata dai malviventi. Stando ai dati della Cgia, sono stati 108 i furti verificatisi nel 2021 ai danni degli esercenti lucani, pari a una percentuale di 19,9 furti ogni 100mila abitanti. Quanto alla percentuale dei delitti, il 63 per cento è rimasto impunito nel corso dell’anno, molto meno che altrove. Più nel dettaglio, riguardo alle province, Matera e Potenza figurano tra le ultime cinque di quelle più tartassate: meglio fanno soltanto Agrigento, Enna e Nuoro. Nel Materano, ai danni di negozi e botteghe, si sono registrati 39 furti nel 2021, pari al 20,3 ogni 100mila abitanti; nel Potentino, invece, i reati di questo tipo registrati sono stati 69 con 19,7 ogni centomila residenti. Insomma, numeri decisamente “rassicuranti”, rispetto a quanto accade in altre regioni e province italiane.

Se, infatti si analizza il numero di furti avvenuti ogni 100mila abitanti, Lombardia (138,8), Emilia Romagna (142,1) e Liguria (144,8) sono le regioni più “martoriate” da ladri e rapinatori. A livello provinciale, invece, i territori più colpiti dalle scorribande dei malviventi sono Torino con 155,5 furti denunciati ogni 100mila abitanti, Firenze con 160,3, Imperia con 167,5, Rimini con 186,5, Bologna con 186,9 e Parma con 194,5. Maglia nera a livello nazionale è Milano con 222,8 furti ogni 100mila abitanti. Le attività più a rischio e storicamente più appetibili per ladri e rapinatori restano comunque gli orafi/gioiellieri, i pellicciai, i tabaccai, i farmacisti e i benzinai. Le prime due per il valore economico dei loro prodotti, le altre per la disponibilità di contanti che hanno in cassa. Ora grazie ai pagamenti elettronici, alle telecamere di sorveglianza e alle casseforti a tempo, il rischio è sceso, anche se, annota ancora Cgia, rimangono ancora un obbiettivo sensibile.

Riguardo poi alle regioni dove i malviventi la fanno franca, spiega ancora lo studio, maggiormente sono Umbria e Marche (entrambe nel 73,8 per cento dei casi), la Campania (79,8%) e, in particolar modo, nel Lazio (81,3%). «La difficoltà di consegnare alla giustizia coloro che si sono resi responsabili di questi illeciti – spiega il rapporto della Cgia – sta diventando ormai cronica e, probabilmente, sta “condizionando” anche le statistiche. Non è da escludere, infatti, che la riduzione del numero delle denunce registrato negli ultimi anni prima dell’avvento del Covid, non sia riconducibile a una ritrovata sicurezza, ma a un atteggiamento di sfiducia delle vittime nei confronti delle istituzioni che li “spinge” a non denunciare alle autorità giudiziarie il danno subito». Il problema, che sottolinea la Cgia nulla a che vedere con una critica alle forze dell’ordine, è di natura squisitamente “politica”: se carabinieri e polizia disponessero di un maggior numero di uomini e di mezzi in grado di presidiare con maggiore attenzione il territorio soprattutto nelle ore notturne, i malviventi avrebbero sicuramente la vita più dura, riflette la Cgia. E i negozi si attrezzano come fortini, controllati 24 ore su 24 dai sistemi di videosorveglianza. Sta qui infatti il boom, negli ultimi anni, di installazioni di saracinesche, inferriate e vetri antisfondamento che, hanno “arginato” queste intrusioni.

Fonte: Il Quotidiano del Sud

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