Emergenze umanitarie: cosa fa Medici Senza Frontiere

Le emergenze umanitarie nel mondo sono ancora numerose. Forse non tutti sanno che organizzazioni come MSF operano ovunque ci sia la necessità. Stiamo parlando quindi di varie tipologie di attività, non solo al di fuori dell’Italia, ma anche nel cuore del nostro Paese. Proprio nei mesi appena passati MSF Italia ha dovuto operare proprio nel nostro Paese, soprattutto nelle zone in cui la pandemia causata dalla Covid-19 era più acuta.

Aiutare gli altri in ambito sanitario
Questo è ciò che fa di fatto Medici Senza Frontiere, porta un ausilio sanitario, inteso in senso lato e non solo in modo sporadico. Ci sono situazioni, come è avvenuto ad esempio in Lombardia in marzo e aprile 2019, durante le quali MFS ha operato come supporto alle strutture sanitarie esistenti. In altre realtà invece si occupa non solo dell’emergenza, ma anche di gestire ospedali o cliniche, di svolgere una lotta costante alle epidemie, con una presenza regolare nel tempo. Si tratta quindi di un’attività multi sfaccettata, che prende corpo in ogni situazione in cui vi sia un’emergenza sanitaria. Ad esempio in seguito a catastrofi naturali, ma anche in occasione di conflitti, o in situazioni in cui la popolazione di un luogo o di un Paese non può godere delle cure mediche necessarie, neppure di quelle essenziali.

Chi opera in Medici Senza Frontiere
Visto che stiamo parlando di cure mediche, è ovvio che una gran parte degli operatori di MSF faccia parte del personale sanitario. Si tratta quindi di soggetti esperti in ambito medico o sanitario in senso lato, con specializzazioni particolari a seconda dei singoli casi. Possono collaborare con Medici Senza Frontiere anche operatori socio assistenziali, infermieri, fisioterapisti o psicologi, ma l’elenco delle professioni sanitarie potrebbe continuare a lungo. Per altro l’organizzazione necessita spesso anche di collaboratori con esperienze in altri ambiti, come avviene ad esempio per la gestione di strutture ospedaliere, o per comunicare con gli abitanti di alcuni Paesi del mondo. Chi desidera collaborare con Medici Senza Frontiere può inviare il proprio curriculum all’organizzazione, oppure può decidere di compartecipare con una donazione in denaro.

Attività in Italia
Come abbiamo detto, non serve andare lontano per trovare operatori di MSF all’opera: anche in Italia l’attività dell’organizzazione è viva e fervente. Il primo progetto di MSF nel nostro Paese risale al lontano 1999. Oggi i progetti in atto sono vari e spaziano in vari ambiti. Si va dal supporto sanitario e psicologico alle persone in fuga da Paesi lontani, fino all’assistenza in occasione di terremoti o altre catastrofi naturali che si sono verificare in Italia; un esempio è il terremoto dell’Aquila, o quello di Amatrice di pochi anni fa. Spesso il supporto è quasi esclusivamente logistico: i volontari si occupano di introdurre i rifugiati che arrivano in Italia alle “regole” del nostro Paese, come ad esempio la registrazione al servizio sanitario nazionale o la ricerca di un alloggio.

Come aiutare MSF
Sono vari i modi in cui è possibile aiutare Medici Senza Frontiere, tra cui ovviamente la collaborazione diretta. Come abbiamo detto, le figure professionali richieste sono numerose, così come le competenze che possono entrare in gioco. Chiaramente anche una semplice donazione è sempre ben accetta.

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