Dalla Basilicata a protagonista allo stadio “San Siro” nella vittoria del Bologna contro l’Inter domenica. E’ Musa Juwara, 18 anni. Il 10 giugno 2016 viveva una giornata decisamente diversa rispetto a queste. Sbarcava, nel 2016, in Sicilia, dopo aver attraversato il Mediterraneo su un barcone. Aveva 15 anni, senza genitori. Era uno dei 25mila minori che, in quell’anno, sono arrivati in Italia da soli. Originario del Gambia, è nato nel 2001. I genitori lo avevano fatto imbarcare su uno dei gommoni della disperazione, per cercare fortuna in Italia. Quindi, lo sbarco a Messina, e il trasferimento in Basilicata, nel Potentino, in un centro di accoglienza a Ruoti. Qui Musa Juwara ha iniziato a dare i primi calci al pallone, con l’allenatore della Virtus Avigliano che lo prende talmente a cuore che se lo porta a casa, diventandone genitore affidatario insieme alla moglie. Un anno più tardi, nel 2017, un’altra svolta. Su di lui finiscono gli occhi del Chievo Verona, che perfeziona l’ingaggio e lo aggrega alla squadra squadra Primavera. Il Torino poi lo prova in alcune partite del noto “Torneo di Viareggio”. Qui Musa segna tre reti in tre partite, ma poi ritorna a Verona, dove esordisce in Serie A nel maggio 2019.
Poi si aprono le porte di Bologna, società che ha creduto in lui la scorsa estate. Sinisa Mihajlovic intravede in lui qualità e tecnica e lo porta in prima squadra. Convocazioni e diversi spezzoni di partita. Musa Juwara mostra tutte le sue doti tra tecnica e velocità, anche nella partita contro la Juventus. Fino alla grande giornata a “San Siro”, domenica 5 luglio. In 25 minuti, segna il suo primo gol in Serie A, fa espellere Bastoni e dà il via alla rimonta del Bologna, quando libera Palacio, palla per Dominguez e per Barrow che sigla il 2-1 in uno dei stadi più importanti al mondo.
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