SAVOIA DI LUCANIA- “La direzione di Poste Italiane sta utilizzando l’emergenza sanitaria causata dal Coronavirus per mettere in atto il piano di razionalizzazione dei servizi che isola ulteriormente i piccoli Comuni”. I cittadini di Savoia di Lucania si sono ritrovati ieri mattina davanti allo sportello delle Poste del piccolo centro del Melandro per contestare la scelta di continuare a garantire il servizio solo per tre giorni a settimana. Erano in tanti ad attendere il proprio turno per pagare un semplice bollettino, con attese che variano da una a tre ore. Una situazione che é stata denunciata anche ai vertici regionale dell’azienda che però pur aprendo in altri centri tutti i giorni alla settimana, hanno lasciato Savoia e un’altra decina di piccole realtà con servizi del tutto inadeguati. L’unico dipendente dell’Ufficio ha provato inutilmente a tranquillizzare i cittadini inviperiti per l’estenuante attesa fuori la porta, garantendo l’interessamento presso i vertici potentini, ma questo non é bastato. Anche perché da più parti c’è la sensazione che l’obiettivo che le Poste vogliano raggiungere é quello di continuare ad aprire lo sportello solo a giorni alterni. Dopo le scelte aziendali dello sportello bancario che dagli iniziali quattro giorni a settimana da oltre un anno é aperto al pubblico solo per tre ore a settimana, la strategia di Poste Italiane sarebbe la conferma che i piccoli comuni debbono rassegnarsi alla perdita graduale e costante di tutti i servizi. “Insomma se vogliono che questo, come altri centri, muoia e si continui a spopolare ci stanno riuscendo, hanno lamentato gli utenti salviani. Dove pare aver fallito il coronavirus, sono le istituzioni e grandi aziende pubbliche e private a indebolire territori che già con difficoltà combattono per restare vitali e contrastare un destino che appare segnato. E proprio contro queste scelte che guardano più all’aspetto economico-finanziario (impegnare un solo dipendente per almeno due Comuni) che i cittadini melandrini -così come quelli di altri centri Lucani- chiamano a raccolta le istituzioni locali e regionali affinché lavorino per fermare un treno che se dovesse continuare significherebbe la morte sicura di tante piccole realtà. “Savoia, con i suoi meno di mille abitanti -hanno insistito i cittadini autoconvocatisi davanti le Poste- non può essere abbandonata al suo destino, proprio quando si parla di salvaguardare le piccole realtá, oramai popolate soprattutto da anziani e pensionati a cui sarebbe letale non garantire quei servizi minimi rappresentati anche dall’ufficio postale”. Non é un problema di tempi di attesa o della non volontà di fare la fila anche per ore -hanno aggiunto- quanto l’esigenza di contrastare ogni tentativo messo in atto da chicchessia per indebolire in tessuto sociale e l’erogazione di servizi da parte di chicchessia. Da parte sua, il sindaco Rosina Ricciardi, nel solidarizzare con i cittadini sul piede di guerra, ha ricordato gli ottimi rapporti che legano il Comune con l’azienda che solo qualche mese fa ha investito nello sportello automatico posizionato davanti l’Ufficio e che gli avrebbe garantito entro il mese di giugno il ripristino dell’orario standard. “Dopo aver coinvolto del problema il prefetto e il responsabile aziendale, dott. Fischietti – rassicura il primo cittadino – spero che a brevissimo tutto possa tornare alla normalità”.
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