Gambling, il futuro si chiama ologrammi: le prospettive della nuova tecnologia

Il legame tra gioco d’azzardo e fantascienza non è mai stato così stretto. Il gambling si avvicina a completare la sua invasione nel mondo dell’immaginazione, trasformando in realtà un’altra tecnologia che era soltanto ipotesi fino a pochi anni fa: gli ologrammi.

Li avete sicuramente ammirati in diversi film ambientati nel futuro, in alcuni casi con un effetto straniante nello spettatore in un sottile gioco realtà/virtuale. Il tema rimarrà simile, e l’illusione di trovarsi in un casinò reale è l’effetto in cui spera chi sta lavorando per portare a termine il progetto. Che, per inciso, non è tanto lontano dalla realizzazione quanto si pensa attualmente. Diverse start up hanno messo a punto un software per elaborare ologrammi, una strategia di marketing molto efficace per raggiungere direttamente il consumatore. Il passo per realizzare una tecnologia simile in un settore come l’azzardo non è scontato, perché richiede un’applicazione di meccanismi differenti. Non basterà mandare un video come ologramma, ma bisognerà farlo interagire con le decisioni di altri utenti o del dealer. Probabile quindi che il primo gioco a poter usufruire della novità sia la slot machine, che richiede solo un perfezionamento dell’algoritmo con cui si generano combinazioni casuali rimanendo all’interno dei parametri indicati dall’AAMS.

Di sicuro è lecito iniziare a porsi degli interrogativi sulle potenzialità di questa nuova tecnologia. Negli ultimi anni stiamo assistendo a una netta crescita dell’online, che in Italia è da poco arrivato a superare il miliardo di euro come raccolta. Ancora una goccia nell’oceano se si pensa che il volume totale è di 95 miliardi ma, considerando che meno di dieci anni fa il gioco su internet era ancora illegale, l’impennata risulta evidente. Le legislazioni nazionali e locali, che tassano gli esercenti e restringono gli orari di apertura dei mini-casinò, rischiano di avere come risultato un ulteriore esodo verso l’online. Se poi dovesse spargersi la voce di una nuova tecnologia da fantascienza, in grado di portare il casinò sul divano dell’utente, il gambling digitale potrebbe prendere definitivamente il sopravvento.

Non è detto tuttavia che quest’ipotesi possa essere la soluzione migliore per i problemi ventilati dallo Stato. Di sicuro le transazioni monetarie sarebbero più facili da tracciare, permettendo ai giocatori di scommettere solo con carte di credito e bancomat. Lo Stato aumenterebbe quindi il controllo sulle giocate, stangando in modo definitivo il gioco illegale. Il rischio sarebbe però di portare all’isolamento dei giocatori, portandoli a estraniarli dalla realtà con una tecnologia “full immersion”. La perdita di contatto con il mondo esterno è uno dei problemi riconosciuti per chi ha problemi di gioco patologico, e gli ologrammi non possono che aumentare il problema. La dimensione casalinga è di per sé isolante, e il giocatore potrebbe rimanere invischiato da una novità come gli ologrammi. Sarà compito dello Stato trovare misure adeguate in tempo, prima che il problema possa presentarsi. Intanto l’industria del gambling continua a galoppare, più veloce di chi prova a porre un freno a tutti i potenziali pericoli. L’unico problema dell’azzardo, per il momento, è che a crescere è soltanto la tecnologia, non la mentalità del giocatore.

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