I Big Data e la terza fase della rivoluzione digitale

In un contesto in cui Internet ha preso sempre più il sopravvento, con oltre 4,39 miliardi di connessioni nel mondo destinate necessariamente a crescere, è logico che siano cambiate tutte le dinamiche classiche precedenti agli anni ’90. In particolare è cambiata l’economia, necessariamente influenzata da questa Rivoluzione Digitale che ha trovato nel web solo la punta dell’iceberg.

Il passaggio dalla tecnologia meccanica a quella attuale ha avuto un grande influsso sulle vicende dei paesi industrializzati. Oggi grazie ai mezzi tecnologici una persona può permettersi anche 75 ore di navigazione via web. Per cui c’è da considerare un altro universo. Addio dollari e petrolio, benvenuti algoritmi, flussi di dati, engagement e quant’altro. Ecco, proprio i dati hanno assunto una centralità per niente irrilevante in questa terza fase della rivoluzione sopracitata. Al punto che oggi non si può parlare di semplici dati ma di autentici “megadati”, o se si preferisce un gergo più tecnico “Big Data”, strumenti informatici e statistici che permettono di elaborare database in più contesti e panorami, apparentemente infiniti, per migliorare servizi, prodotti, utenze. In una sola parola tutto ciò che occorre ad un’azienda, grande o piccola, per imporsi in un determinato mercato. Il tutto fatto rigorosamente sfruttando la grande cassa di risonanza garantita da internet.

A differenza dei normali database, a cui tutti sono avvezzi, i Big Data hanno un potenziale smisuratamente maggiore e possono contenere quantità infinite di dati da elaborare e utilizzare in seguito.

Ad oggi si tratta di uno strumento imprescindibile in tutti i settori, in particolare per quelli che hanno cominciato a crescere proprio sfruttando la rivoluzione digitale, internet, l’innovazione tecnologica. Tutti elementi in cui i dati sono da sempre necessari. Ne è un esempio il settore che include i casinò online dell’Unione Europea, un fenomeno tipico dei tempi contemporanei. Fin dagli anni ’90 si è cominciato ad allargare il settore del gambling, con l’online che ha cominciato a prendere piede soprattutto dagli anni dieci del Duemila. Ad oggi gli operatori di gioco hanno raggiunto un livello tale che non sarebbe deleterio paragonare una slot machine online a titoli pubblicati per le storiche console come PlayStation ed Xbox. Ma per molti versi il mondo del gioco è andato avanti anche su altri fronti.

Stanze virtuali per roulette e blackjack, ma anche per il poker online: insomma, come sentirsi in un casinò fisico anche rimanendo comodi sul divano di casa. Il settore ha incluso anche l’opzione betting che ha arricchito le piattaforme con spazi video, statistiche e live streaming, con la possibilità di scommettere dal vivo.

Ma in tutto ciò come vengono utilizzati i big data nel settore del gioco online? In maniera tale da migliorare i prodotti e indirizzare le strategie di marketing in funzione delle necessità dei propri clienti. Senza questo enorme flusso di dati, la rivoluzione dell’intrattenimento non sarebbe possibile. Meglio del petrolio, no?

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