Focus blackjack: perché non possiamo considerarlo solo un gioco

Divertimento e gioco fanno parte della nostra quotidianità fin dalle epoche più antiche e ancora oggi accompagnano buona parte della vita di ognuno di noi. C’è chi è appassionato di videogiochi, chi ama divertirsi con le carte, ci sono gli appassionati del gaming mobile e chi predilige i giochi più antichi all’aria aperta. Alcune discipline, però, hanno travalicato la prova del tempo e ancora oggi vengono apprezzate in ogni angolo del pianeta, sia in versione fisica che online. Uno di questi è sicuramente il blackjack e oggi scopriremo la sua storia e alcune curiosità che pochi conoscono.

Nato ufficialmente nel 1931, anno in cui cambia nome da 21 in blackjack, il gioco è ancora oggi uno dei più apprezzati e giocati sul web. Nelle classifiche delle discipline più amate il blackjack online è sempre ai primi posti, grazie alle sue regole base semplici da imparare e all’immediatezza che consente anche ai meno esperti di iniziare a giocare in tempi brevi. E da quando sono arrivate le suite di live gaming le partite si sono fatte ancora più emozionanti e immersive.

Ne è passato di tempo da quando gli antenati del blackjack come il “Vingt-et-Un, il “Sette e Mezzo” e il “31” spopolavano, rispettivamente in Francia, Italia e Spagna. Erano giochi con diverse regole e svolgimento delle partite ma lo scopo era lo stesso: arrivare a un punteggio senza mai superarlo. È con l’arrivo negli Stati Uniti, intorno al 1800, che il blackjack assunse le connotazioni e i regolamenti che si sono tramandati fino a oggi e in cui si associa il gioco alla mano composta dal jack e dall’asso di picche.

Una storia intrigante ma all’apparenza molto simile a quella di altri giochi di carte che si sono tramandati fino ai giorni nostri. A cambiare tutto, però, arrivò negli anni ‘60 del 1900 il libro “Beat the Dealer” di Edward Thorp incentrato sulla matematica applicata al gioco delle 2 carte. Nulla fu più lo stesso e la percezione mutò, trasformando il blackjack da semplice intrattenimento a vero e proprio sport della mente.

Uno sport della mente che ha “creato” anche i suoi campioni e leggende. Due, in particolare, meritano una citazione in questo approfondimento e portano i nomi di Ken Uston e Julian Braun. Il primo divenne famoso a metà anni ‘70 riuscendo a vincere somme da capogiro in moltissime sale da gioco sparse per il mondo grazie a una complessa serie di calcoli matematici. Il secondo, dopo una vita come programmatore informatico e la lettura di Beat The Dealer, si appassionò al blackjack e ridisegnò la strategia di Thorp rendendola ancora più efficace.

Il blackjack è stato protagonista anche di moltissimi film che meritano di essere riscoperti nell’era dello streaming. Quando si parla di cinema e blackjack tutti citano, a ragione “21” e “Rain Man” ma oggi vogliamo mettere il focus su altri 3 film in cui il gioco è protagonista. Il primo è “Casino” di Martin Scorsese del 1995, una pellicola epocale con stelle di prima grandezza come Robert De Niro e Sharon Stone nel cast. Tra le scene più belle quella in cui lo stesso De Niro riesce a smascherare un gruppo di bari che cercava di imbrogliare al tavolo verde.

Tre anni dopo Casino uscì nelle sale “Croupier”, film a tinte cupe in cui il protagonista, Jack Manfred (interpretato da Clive Owen), è uno scrittore che decide di inventarsi una carriera come addetto al tavolo da blackjack. Cinico fino al paradosso, Manfred ama guardare i giocatori che perdono e non manca di tingere di black humour ogni aspetto del suo lavoro.

Quando si parla di casinò, tavolo verde e adrenalina non si può certamente prescindere dalla saga di 007. In questo caso la citazione è per “Licenza di Uccidere” del 1989, pellicola in cui al posto della roulette, del poker e del baccarat, c’è il blackjack a farla da padrone in alcuni fotogrammi davvero memorabili per appassionati e non.

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