Le persone che diventano dipendenti dai loro smartphone e da Internet sono quelle maggiormente esposte a rischi di importanti squilibri nel cervello. Ad affermarlo è un nuovo studio pubblicato poco fa, secondo cui l’abuso nell’utilizzo di smartphone, di nuove tecnologie e, in particolare, della rete Internet, potrebbe pertanto danneggiare sensibilmente il nostro organismo, con riflessi in termini di tensione e ansia. Non certo una novità assoluta per chi si occupa dei riflessi sanitari della dipendenza da Internet, ma un’ulteriore conferma della necessità di trovare un equilibrio comportamentale, prima che lo squilibrio generi dei problemi per la propria salute.
Più nel dettaglio, la ricerca si è occupata di comprendere in che modo le persone sono legate al proprio smartphone e a Internet. E ha scoperto che “troppo” uso di cellulari e della rete sembra danneggiare il modo in cui il loro cervello funziona, causando squilibri chimici che potrebbero causare ansia e stanchezza di grave entità.
In particolare, le persone che si descrivevano come dipendenti dal proprio smartphone venivano sottoposte a un test noto come MRS, che esamina la composizione chimica del cervello delle persone. Questo sotto campione ha misurato alti livelli di acido gamma aminobutirrico (GABA), una sostanza chimica che rallenta i segnali nel cervello, denotando pertanto un primo importante riflesso di ricerca.
La stessa analisi ha poi scoperto che il rapporto tra GABA e un altro importante neurotrasmettitore era disattivato nelle persone a cui era stata diagnosticata una condizione di dipendenza da Internet e dallo smartphone. Ciò potrebbe avere effetti profondi sul modo in cui funziona il loro cervello – hanno poi dichiarato i ricercatori, affermando dunque che potrebbero esserci dei riflessi negativi duraturi nello stato di salute delle persone che sono alle prese con un eccessivo utilizzo della tecnologia.
Già precedenti studi avevano collegato il GABA alla visione e al controllo motorio e alla regolazione di varie funzioni cerebrali, compresa l’ansia. I cambiamenti nel cervello potrebbero anche essere collegati a problemi con l’elaborazione di informazioni ed emozioni, aggiunge Hyung Suk Seo, il professore della Korea University che ha svolto la ricerca.
Per arrivare a queste considerazioni lo studio ha esaminato 19 giovani, ai quali era stata diagnosticata la dipendenza da Internet o dallo smartphone. Tale campione è stato poi accoppiato a un gruppo di persone che aveva la stessa età e genere di quello con dipendenza, ma non manifestava alcuna condizione di eccessivo legame con la tecnologia.
I partecipanti sono poi stati valutati sull’intensità della loro dipendenza da smartphone o da Internet,mediante la loro sottoposizione a un questionario e osservando quanto il loro smartphone rovina la produttività o i cicli di sonno e di veglia. Sono poi stati dati dei punteggi, utili per poter calcolare quanto sia grave la loro dipendenza.
È stato così scoperto che i rapporti di GABA con la creatina e il glutammato, altri due importanti acidi, erano correlati al punteggio di come le persone essenzialmente dipendenti da Internet e dai loro smartphone, erano depresse e ansiose.
In altri termini, un altro studio che ribadisce quanto possa essere nocivo per la propria salute sbilanciare un utilizzo compulsivo dello smartphone e di Internet, e che pertanto invita coloro che trascorrono troppe ore alle prese con le nuove tecnologie a cercare il giusto equilibrio comportamentale, al fine di evitare di finire preda di tutti i malus derivanti dagli abusi e dagli eccessi.
Intuibilmente, quanto sopra non deve tuttavia portare all’altro estremo, ovvero alla completa rinuncia nell’uso delle nuove tecnologie, e non solamente per motivi di produttività. Non c’è niente di male nel trascorrere qualche ora di svago nel guardare film, video musicali, popolare i social network o giocare agli operatori che propongono delle sessioni di gioco con bonus senza deposito aams. L’importante è semmai porsi delle limitazioni, ed evitare che l’uso della tecnologia possa migrare dal piacere della gratificazione al dispiacere della dipendenza.
È anche per questo che in tutto il mondo si moltiplicano i centri specializzati nella cura delle dipendenze da Internet e da nuove tecnologie. Una realtà con la quale bisogna prendere la giusta consapevolezza e la giusta confidenza, evitando di sottovalutare i primi segnali che potrebbero manifestare una dipendenza in corso di formazione, come il rinunciare a svolgere attività di relazione sociale “offline” perché si preferisce trascorrere il proprio tempo in casa davanti al personal computer, e così via.
Segnali che, come intuibile, devono essere oggetto di monitoraggio ancora più attento nei confronti delle più giovani generazioni, in grado di trattenere meno le proprie passioni digitali, con il rischio di generare una cannibalizzazione eccessiva del tempo impiegato con i social media, la fruizione di contenuti multimediali online, e così via.
E voi che cosa ne pensate? Come ritenete di poter trovare un equilibrio tra il proficuo utilizzo della rete e delle nuove tecnologie, e il rischio di una dipendenza?