Confartigianato, “2014 altro anno difficile per il settore delle costruzioni”. Nel Potentino sono “sparite” 157 ditte

EDILIZIA 1Il 2014 è stato un altro anno difficile per il settore delle costruzioni in  provincia di Potenza con la cessazione di 157 ditte artigiane del settore. Lo riferisce Confartigianato Potenza aggiungendo che le imprese artigiane attive in provincia di Potenza sono 2.536 e che nel giro di tre anni la riduzione è stata intorno al 25%. A risentire della crisi sono soprattutto le ditte di lavori di costruzione specializzati (116 unità in meno) a cui seguono quelle di costruzioni edifici (34 in meno) e di ingegneria civile (7 in meno). E’ andata leggermente meglio – sottolinea la nota di Confartigianato – rispetto al 2013 quando le cessazioni sono state 185. Il trend di uno dei settori fondamentali per l’economia regionale e del Paese è rilevato da Confartigianato che lo ha messo a confronto con l’andamento negli altri Paesi europei. Se nell’Ue la situazione migliora nettamente dopo 7 anni di flessione ininterrotta, in Italia l’inversione di tendenza stenta a manifestarsi. Un timido segnale positivo per le aziende italiane è arrivato alla fine del 2014. Infatti, tra novembre e dicembre dello scorso anno, il valore della produzione segna una risalita del 2,3%, a fronte di una flessione dello 0,5% nell’Ue a 28. Un segnale che, però, non allenta le preoccupazioni di un settore in cui operano 536.814 imprese artigiane, pari al 38,8% dell’artigianato, con 835.963 addetti. La crisi ha segnato negativamente anche la struttura demografica del settore. Infatti, secondo le rilevazioni di Confartigianato, nell’ultimo anno le imprese artigiane delle costruzioni sono diminuite di 13.111 unità, pari al -2,4%. “Di fronte a questo scenario – sottolinea il Presidente di Confartigianato Antonio Miele – emerge in modo evidente la necessità di misure strutturali per rilanciare le costruzioni e dare una scossa salutare a tutta l’economia italiana, assicurando una risposta alla domanda abitativa, infrastrutturale e di riqualificazione urbana”. Il rapporto Confartigianato ha anche evidenziato che le imprese del settore costruzioni sono quelle che soffrono maggiormente la diminuzione dei finanziamenti bancari: tra aprile 2013 e aprile 2014 lo stock di credito è calato del 10,8% rispetto alla flessione del 6,7% registrata dal totale delle imprese. a peggiorare anche la qualità del credito all’edilizia: i tassi di interesse sui prestiti bancari alle aziende si attestano al 7,21% a fronte del 6,48% applicato al resto delle imprese. Una boccata d’ossigeno per il settore può arrivare dagli incentivi per le ristrutturazioni edili e dal risparmio energetico. Secondo Confartigianato, nel terzo trimestre 2014 sono 455.205 i proprietari di immobili orientati ad effettuare nei prossimi 12 mesi un intervento di manutenzione sulla propria abitazione e il loro numero è aumentato del 22,4% rispetto allo scorso anno. Un effetto benefico sul settore arriva senza dubbio dagli incentivi fiscali. “E’ necessario – dice Miele – far ripartire gli investimenti in infrastrutture, sbloccando la realizzazione di opere pubbliche a livello locale e modificando le regole del patto di stabilità interno. Inoltre, non è più rinviabile il piano contro il dissesto idrogeologico e per la messa in sicurezza antisismica. E’ anche da qui che dobbiamo ripartire per rimettere in moto l’edilizia: dalla manutenzione del territorio per proteggerlo dalle calamità naturali”.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *