La Ola, Organizzazione lucana ambientalista, rende noto che per “violazione di legge”, la direzione del Parco dell’Appennino Lucano ha disposto con propria Ordinanza n.8 del 13 Novembre 2014“ l’immediata chiusura del sito di trasferenza, alla località Aia dei Monaci gestito dalla B&B Eco, in agro di Tito (PZ) con la contestuale rimessa in pristino dei luoghi e di ricostituzione delle specie vegetali o animali entro e non oltre i 90 giorni dalla notifica del provvedimento“. Su disposizione del Corpo Forestale dello Stato, la direzione del Parco dell’Appennino Lucano ha stabilito anche che “decorso infruttuosamente il termine su indicato, sarà disposta l’esecuzione in danno secondo la procedura di cui al comma 2, art. 29 della Legge n. 394/91 ed inoltre, l’accertamento dell’inottemperanza alla presente Ordinanza costituisce titolo per l’acquisizione gratuita al patrimonio dell’Ente dell’area interessata dall’attività”. Presso il centro di trasferenza di Tito – fa rilevare la Ola – venivano smaltiti i rifiuti di Potenza e dei comuni del potentino, mentre è ancora in itinere una indagine della magistratura potentina su una presunta operazione illegale legata al ciclo di rifiuti in Basilicata che riguarda anche il centro di trasferenza di Tito. Con il sequestro a la chiusura definitiva del centro di trasferenza da parte dell’Ente Parco Appennino Lucano, viene stabilito anche che “prima di procedere alla riduzione in pristino, nel caso in cui l’area sia stata sottoposta a sequestro, di presentare apposita istanza di dissequestro finalizzata alla rimessa in pristino dello stato dei luoghi di cui alla presente Ordinanza, avendo cura di comunicare a questo Ente l’avvenuta presentazione dell’istanza“. La Ola seguirà gli sviluppi di questa vicenda per i risvolti che potrà assumere relativamente alle diverse questioni del ciclo dei rifiuti in Basilicata e nella città capoluogo di regione. (Fonte:Ola Ambientalista)

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