Ferrone (IdV): “Basilicata non è uguale a petrolio. Bisogna puntare sulla Green Economy”

download“Non accettiamo l’equazione Basilicata uguale petrolio. Noi siamo convinti che la green economy, e nello specifico l’agricoltura biologica e il turismo sostenibile, al pari della sostenibilità ambientale sono le opportunità di sviluppo e di occupazione con benefici maggiori rispetto alle risorse energetiche del sottosuolo”. Lo ha sostenuto l’assessore al Comune di Bella Carmine Ferrone e dirigente regionale IdV che insieme alla segretaria regionale Maria Luisa Cantisan ha partecipato a Maratea al Forum sulla green economy all’interno degli Stati Generali dei Forum dei Giovani. Secondo Ferrone, “non è sufficiente parlare di green economy e di sostenibilità con un occhio alla programmazione europea 2014-2020 senza riscontri in azioni concrete in grado di sostenere quelle realtà che adottano modelli di produzione capaci di conciliare la tutela dell’ambiente, la salute dei cittadini, la qualità delle produzioni e la valorizzazione dei saperi locali e delle tipicità. Ci conforta in proposito il Rapporto della Fondazione Impresa che tra le regioni piu’ ”green” d’Italia indica anche la Basilicata a riprova che non partiamo da zero a patto che ci scrolliamo di dosso il clichè ferrone a sansepolcrodella regione petrolizzata. Le regioni meridionali sono ben piazzate soprattutto negli indicatori che esprimono business prioritari, come agricoltura biologica e turismo sostenibile. La Basilicata è ai primi posti nella classifica sull’agricoltura biologica, con una menzione speciale quanto a numero di operatori (569,3/100.000 abitanti), superficie agricola bio (20,7%/Sau) e aziende zootecniche (55,9/100.000 abitanti). Un primato da difendere a denti stretti. E’ evidente che pensare di destinare aree agricole che producono prodotti di qualità alla ricerca petrolifera o che sono il fiore all’occhiello delle produzioni lattiero casearie come accade nel Marmo-Platano-Melandro o nell’Alto Bradano-Melfese non è conciliabile al pari del turismo da promuovere nelle aree rurali e nei Parchi. Noi siamo per un modello maggiormente orientato alle opportunita’ di business offerte dalla cosiddetta rivoluzione verde, quali risorse da spendere in una strategia di sviluppo economico diversa da quella tradizionale”

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