A Muro Lucano il presepe vivente: appuntamento il 28 e 29 dicembre

MURO LUCANO – Il 2014 entrerà lasciando un 2013 carico di emozioni… emozioni che ci verranno regalate dalla rivisitazione del Presepe Vivente di Muro Lucano che per ben sette edizioni ci ha accompagnati nelle festività natalizie. Infatti per questa ottava edizione tutto cambia e si evolve, non cambia la storia della natività di Cristo naturalmente, ma cambierà il modo di raccontarla rispetto al passato in cui veniva rappresentato il Presepe con le sue classiche scenografie. Il progetto nuovo, ideato dall’Associazione Primula per la regia di Vincenzo Pacilio, ambisce (ed il verbo usato è più che appropriato) alla raffigurazione della più bella storia dell’Umanità, ovvero la nascita di Cristo, in un ambito territorialmente diverso rispetto l’ambientazione geografica di 2000 anni fa, ma di altrettanta suggestione in una Muro Lucano che già da sola con il suo paesaggio caratteristico è portatrice di una innata bellezza. Il Prologo poi ne rappresenta una novità, un fiore all’occhiello, e viene infatti affidata al Profeta Michea che, qualche secolo prima della nascita di Gesù, aveva già previsto questo straordinario evento che per molti avrebbe cambiato la storia. Il percorso, attraverso le diverse “annunciazioni” della nascita di Gesù che inizierà nei pressi della chiesa di San Berardino e il cui l’epilogo confluirà alla Fontana di Capomuro, sarà un ripercorrere di ambientazioni che andranno dal villaggio di Nazareth, alla casa di Anna e Gioacchino, alla figura di Giuseppe, uomo buono e fedele alla volontà di Dio, alla figura di Giovanni Battista attraverso il padre Zaccaria, a Erode con il suo turbamento alla visita dei re Magi… e non finisce qui.

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Ogni quadro porterà con sé una simbologia a cui ciascuno di noi potrà attribuire il significato che più si avvicina alla predisposizione del proprio animo, con più o meno fede; ma tutto sarà proporzionato alla percezione che ognuno di noi ha del Natale. Ma la cosa interessante sarà l’innaturale assenza di Gesù nella mangiatoia, e la sua naturale presenza in ogni scena, per sintetizzare un messaggio sempre valido in ogni tempo: la presenza di Gesù Cristo “ovunque”, attraverso il dono dell’incarnazione, attraverso il mistero del Dio che si fa come noi per farci come Lui. Questo nuovo modo di narrare la nascita di Gesù probabilmente ha un intento: quello di volere regalare questa nascita a tutti, fedeli e non fedeli; infatti ognuno potrà leggere attraverso tutta una serie di simbologia che accompagneranno ciascun quadro i messaggi che più toccheranno il proprio animo e il proprio cuore, lontani dalla semplice mercificazione del Natale a cui siamo abituati. La nascita di Gesù potrebbe infatti non essere solo una bella “favola di Natale…”
…E che Natale sia in compagnia della Primula!

Barbara Filippone
Link: http://www.ilquotidianodisalerno.it/2013/12/21/il-pane-della-vita/

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