Infermiera del 118 Basilicata Soccorso aggredita da un cittadino extracomunitario nel CPR di Palazzo San Gervasio

L’episodio di violenza verificatosi alle prime luci dell’alba di ieri 5 maggio che ha coinvolto un’Infermiera del 118 di Basilicata, aggredita da un cittadino extracomunitario, già ospite del Centro di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) di Palazzo San Gervasio, è di una gravità inaudita, avendo messo a repentaglio la sicurezza della giovane donna e dell’autista del 118 intervenuto in sua difesa. L’ uomo, bisognoso di cure ed in stato di evidente alterazione psicofisica, durante il trasporto in ospedale ha percosso violentemente l’infermiera che lo stava assistendo, danneggiando tra l’altro anche l’autoambulanza, nel tentativo di opporsi alle cure mediche. 

Fortunatamente l’autista dell’ambulanze e le forze dell’ordine sono prontamente intervenuti, evitando la tragedia, essendo che il soggetto nascondeva un corpo tagliente. L’episodio solleva molti interrogativi sul mancato riconoscimento dell’indennità di rischio del personale del 118. Rischio che non è riconosciuto dalle istituzioni, nonostante è sotto gli occhi di tutti il costante pericolo a cui sono sottoposti infermieri, autisti e medici del 118, sia per gli scenari in cui sono costretti a lavorare e sia per le continue violenze verbali e fisiche a cui sono sottoposti.

Quello di ieri non è stato un caso isolato. In passato, si sono verificati anche episodi di molestie nei confronti di lavoratrici da parte di ospiti del CPR con gravissime conseguenze anche psicofisiche.

Le istituzioni sono chiamate non solo a svolgere le consuete passerelle negli ospedali ma, ad affrontare con urgenza e determinazione questa situazione. È necessario implementare i fondi ASP con risorse aggiuntive per istituire specifiche indennità di rischio e/o progetti incentivanti. Inoltre, le Autorità competenti sono invitate ad agire con tempestività e risolutezza per ristabilire l’ordine e la tranquillità al CPR di Palazzo San Gervasio e in tutta la Regione. La UIL FPL Basilicata, manifestando vicinanza e solidarietà alla lavoratrice aggredita, chiede ancora una volta segnali concreti alle istituzioni e misure adeguate a garantire la loro sicurezza.

Lo rende noto la segreteria regionale della UIL FPL.

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