Lunedì 4 marzo, presso l’aula magna della sede di via dell’Europa Unita del liceo scientifico Galilei a Potenza, ha avuto luogo l’incontro con l’avvocato Gianluca Barneschi che ha presentato in anteprima il suo saggio storico “Il disastro dimenticato. Treno 8017. Balvano 1944”. L’incontro con l’avvocato Barneschi è una tappa del percorso celebrativo per il settantesimo del liceo Galilei ma anche un momento di orientamento per nostri studenti e le nostre studentesse. Promosso dal Dipartimento di storia e filosofia e dalla prof. Olivieri, l’evento è stato aperto dall’intervento della Dirigente scolatica Prof.ssa Lucia Girolamo che ha sottolineato l’importanza della conoscenza storica e la valenza morale della trasmissione della memoria: il passato ci dice qualcosa di noi stessi e della comunità in cui siamo, quello del gruppo a cui riteniamo di appartenere. La prof.ssa Erika Marcantonio, moderatrice dell’evento, ha ricordato come il compito di chi si occupa di storia sia proprio di rendere “familiare” la terra straniera, ovunque essa sia, nel tempo e nello spazio. Tutto questo non può accadere senza conoscenza, né senza ricostruzione o senza narrazione. È così che il passato può rivelarsi incredibilmente vicino. La storia è una narrazione, e dunque ha sempre a che vedere con le emozioni. E il libro di Barnaschi ha il merito di rendere familiare un passato che ci appartiene e di dare voce alle seicento vittime della tragedia.
L’evento, ricco di contenuti multimediali, si è aperto con un video e un momento musicale a cura di tre studenti ( Antonio Laino, Antonio Sanchirico e Giulio Pedota) con le note di De Andrè, La guerra di Piero. Costantino Di Carlo, già sindaco di Balvano e studente del Galilei, ha ricostruito con passione il legame di Balvano con il treno 8017, soffermandosi sulla storia di alcuni macchinisti e di alcune vittime. Barneschi, supportato da contenuti multimediali e strumentazione d’epoca, ha fatto luce sul 3 marzo 1944. Nelle prime ore del mattino, a Balvano, in provincia di Potenza, si consuma la più grave sciagura ferroviaria della storia d’Italia. Il treno merci 8017, partito da Napoli il giorno precedente con destinazione Potenza, carico di oltre 600 passeggeri, si ferma, nella notte fra il 2 e il 3 marzo, sotto la Galleria delle Armi, in un tratto con forte pendenza. Gli sforzi delle locomotive per riprendere la marcia sviluppano grandi quantità di monossido di carbonio e acido carbonico. I gas tossici uccidono nel sonno oltre 500 passeggeri. L’assenza di vento e di aerazione nella strettissima galleria sono le cause della strage, che resterà ignorata per molti anni dalla memoria collettiva. Indagini sbrigative, censura militare e ragion di Stato congiureranno per una quasi completa rimozione dell’accaduto. Gli studenti delle classi 4 F, 4°, 5D, 5B, 4G, 4E e 5A, guidati della lettura del testo dei loro docenti, e gli speakers di Radio Galilei hanno dialogato con passione con l’autore. La mattinata si è conclusa sulle note emozionati di Generale di De Gregori: la storia siamo noi.