Bella, al Periz risate di solidarietà con la commedia in due atti “Povr’ a chi car’ malat”

La compagnia teatrale dialettale potentina “Lu Uarniedd”, che significa “Il vestito nuovo” è stata protagonista della serata di beneficenza organizzata dalla Caritas di Bella di sabato 17 marzo nella Sala Periz. Dopo il magnifico risultato di “Un sacco di solidarietà” di sabato 12 marzo che ha visto 180 volontari a Bella, S. Antonio Casalini e San Cataldo raccogliere oltre 35 quintali di alimenti e duemila capi di vestiario, Don Ovidio con i responsabili della Caritas di Bella ha voluto ringraziare i volontari e la generosa popolazione con questo spettacolo. Dopo i ringraziamenti di Don Ovidio, Marina Buoncristiano ha voluto testimoniare con una targa a Don Ovidio, alla Caritas di Bella, alla Compagnia Teatrale e all’Amministrazione Comunale, la riconoscenza della Caritas Diocesana. “U Uarniedd” ha presentato a titolo gratuito e con un grande successo di pubblico “Povr’ a chi car’ malat’”, una commedia in due atti in vernacolo potentino, scritta e diretta da Vincenzo Lauria. La commedia è ambientata in una stanza d’ospedale dove, fra equivoci e gag, si consuma il rapporto fra medici, infermieri e pazienti, fra chi ha il dovere di assistere e chi ha necessità di aiuto e cure. L’anziano ammalato, protagonista della commedia, fatica a comprendere il linguaggio e i “riti” dell’ambiente ospedaliero e si oppone con la sua saggezza contadina alle infermiere e ai medici che vogliono farlo diventare un numero e non gli spiegano di cosa soffre, come lo vogliono curare e con quali conseguenze. Vincenzo Lauria lavora nella sanità pubblica da molti anni.” Il teatro è la mia passione da quando avevo quindici anni e ho lavorato in molte compagnie prima di costituire “U Uarniedd” con amici che provengono da diverse compagnie dialettali. Voglio tutelare e conservare il dialetto potentino, guardando ai temi del sociale e alle problematiche del quotidiano e raccontando vizi e virtù del popolo lucano e delle sue tradizioni. “Povr’ a chi car’ malat’” che ho scritto e dirigo è la mia prima produzione. E’ già andata in scena con successo di pubblico nel corso di questi anni. Sto scrivendo la mia terza commedia che parla del petrolio in Basilicata ed andrà in scena durante il prossimo “Maggio potentino”. Con Vincenzo Lauria e la sua bravissima spalla Vincenzo Dolce, Loredana Di Nicola, Rosaria Lapelosa, Claudia Sabia, Pina Laguardia, Omar Gallo, Francesco Cutro, Michele Casillo, Carmela Mancinelli, Mario Balsamo, Walter Lasco, Concetta Candela. Il 17 ottobre 2017 sul palco del teatro Don Bosco, i 14 attori de Lu Uarniedd si sono esibiti nella commedia in vernacolo in due atti dal titolo “M’naggia gì da Putenza”, una storia incentrata sui fenomeni odierni del lavoro nero, della difficoltà nelle relazioni familiari con uno spiraglio di speranza, condita da gag esilaranti. Il ricavato della serata del 17 ottobre e quello del 17 marzo 2018 è stato interamente devoluto alla Caritas e sarà destinato alle persone che si rivolgono ai Centri d’ascolto. S.E. Mons. Ligorio, che presiede la Caritas Diocesana ha sottolineato: “Sono lieto del risultato importante che l’unione di due realtà ha ottenuto. Credo nella funzione educativa del teatro perché a mio avviso rafforza la relazione tra gli attori, la padronanza della personalità e perché consente di raccontare i territori, e culturalmente incoraggia la memoria del passato. È altresì vero che rimanda alla serenità che viene stimolata, e farsi una risata quando le condizioni di vita non sono sempre facili, agevola. La Caritas e la compagnia teatrale “U Uarniedd” vogliono ridare speranza alla persona, alla famiglia e quindi all’intera società. Teatro, associazionismo, attenzione alle povertà, un trinomio dal forte valore simbolico. Con i fondi ricevuti si è dato senso a un gesto d’amore, nell’ottemperanza della promozione umana, culturale e di fede. La Carità che ci anima è proprio questa. Il fatto, infine, che la Caritas sia stata individuata come punto di riferimento, indica che si sta operando in modo proficuo e opportuno e che bisogna continuare in questa direzione”.

Mario Coviello

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