Asilo nido, attese da record in Basilicata

normal_nido2Ricomincia il nuovo anno scolastico. Molti bambini andranno a scuola per la prima volta, molti altri alla scuola d’infanzia e tanti all’asilo nido. I genitori che lavorano, infatti, finite le ferie, si trovano a dover fronteggiare il problema nido. Problema perché non sempre tutto fila liscio come dovrebbe e chi non ha nessuno che possa badare al proprio piccolo si vede costretto a optare per soluzioni d’emergenza come quella di assumere una baby sitter per diverse ore al giorno. In effetti, a conti fatti, oggi come oggi converrebbe di più assumere una ragazza e stipendiarla in base alle ore lavorate. Purtroppo però con la forte crisi che ancora stiamo vivendo non tutte le famiglie possono permetterselo. Certo, alcune pur di sistemare i propri figli in attesa di un posto nei nidi comunali arrivano a richiedere dei prestiti scegliendo tra le migliori proposte su portali come EspertoPrestiti.com. Purtroppo però le spese sono tante e si possono preventivare solo per brevi periodi. Eppure il nido era un servizio nato proprio per quelle famiglie che, per motivi di lavoro, avevano bisogno di una soluzione economica rispetto a quella dell’assunzione di una tata.  Oggi come oggi però entrare nelle graduatorie è difficilissimo, in Basilicata resta fuori il 67% circa dei bambini. Questo è un fatto da analizzare in profondità. Molto spesso, infatti, a ottenere i primi posti sono famiglie di cittadini con diversi figli a carico, va da sé, senza alcuna impronta di razzismo, che le famiglie che per cultura e religione hanno tre o quattro bambini, ottengono il punteggio più alto. A restare fuori, invece, sono le famiglie che, a parità di reddito, hanno magari solo uno o due bambini.  Ragionevole discutere sull’equità della cosa perché molte donne oggi come oggi, pur con desiderio di maternità, si trovano a dovervi rinunciare per mancanza di opportunità economiche. Quindi siamo davanti a un cane che si morde la coda. Mettere al mondo dei figli sta diventando un lusso, lusso che in effetti molte famiglie non sanno nemmeno cosa significhi, ma che grazie anche al nuovo Isee si vedono tagliate fuori dalle graduatorie dei nidi comunali, e da forme di prestito agevolato invece accessibile fino a poco tempo fa.

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