Ferrone (IdV, Bella): “Gli agricoltori delle aree montane hanno bisogno di misure più efficaci ed incisive”

Carmine Ferrone, assessore al Comune di Bella e dirigente regionale Italia dei Valori

Carmine Ferrone, assessore al Comune di Bella e dirigente regionale Italia dei Valori

“L’erogazione, finalmente dopo anni di ritardi, delle indennità compensative a favore di 1170 titolari di aziende agricole di zone montane, in attuazione del Programma di sviluppo rurale 2007-2013 che registra comunque la perdita di alcune decine di milioni di euro non impegnati e spesi, non è certo la risposta che agricoltori ed allevatori delle aree interne della Basilicata si aspettano per superare i problemi di sopravvivenza di aziende, stalle e fattorie”. Ad affermarlo è Carmine Ferrone, assessore al Comune di Bella e componente della segreteria regionale di Italia dei Valori. “Non sfugga che l’indennità dell’aiuto parte dai 200 euro a ettaro per le aziende comprese tra i 2 e i 5 ettari, vale a dire – aggiunge – davvero poca cosa. I temi principali che riguardano direttamente le popolazioni e non solo gli agricoltori che vivono nelle zone montane, in sintesi, sono: IMU sui terreni agricoli dei comuni riparametrati sul criterio Istat dei 600 metri di altitudine, questione aumento dell’VA sul pellet, riduzione del servizio postale nei piccoli Comuni e nelle aree marginali, necessità di fronteggiare le emergenze legate alla messa in sicurezza delle strade nei mesi invernali sgombero neve e cospargimento sale delle strade. Purtroppo – dice Ferrone – non c’è ancora consapevolezza che laimages montagna  è una risorsa per l’intero territorio che va tutelata e salvaguardata, sia che si parli di potenzialità di sviluppo economico, sia di sicurezza del territorio tanto per fare due esempi. Diventa perciò necessario intensificare il confronto con il Governo per capire come poter fare della montagna un motore di sviluppo e innovazione per l’intero Paese anzichè un anello debole, perchè la montagna può e deve offrire alla comunità, servizi essenziali funzionali, efficienti e di qualità. Ma anche il Governo Regionale deve fare la sua parte: l’auspicio è che si recuperi il Fondo di Coesione destinato ai piccoli comuni e si definiscano misure più ampie e sostanziose in termini di risorse finanziarie di sostegno e  valorizzazione dei piccoli comuni e dei territori montani. Le possibilità sono molte, comprese quelle realizzabili con il ricorso ai fondi della Ue: è necessaria una strategia complessiva che consenta di coordinare le azioni dei diversi livelli istituzionali. Le piccole aree interne – conclude – sono una risorsa di fondamentale importanza per lo sviluppo della green economy, uno strumento eccezionale per dare impulsi all’economia”.

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