80 € in busta paga? Il ministro Poletti smentisce: “Sarà sotto forma di Irpef”

Il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti

Il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti

Il ministro del lavoro Giuliano Poletti chiarisce: nessun bonus da 80 euro in busta paga da maggio. Quella somma i lavoratori dipendenti che prendono meno di 1.500 euro al mese se la ritroveranno comunque ma sotto forma di detrazioni Irpef. Tutto come nella formulazione originale insomma. Il ministro lo ha detto chiaro e tondo ieri mattina dai microfoni di Radio Capital: “La scelta per l’aumento di 80 euro in busta paga resta quella annunciata da Renzi, ovvero un intervento sull’Irpef e sulle detrazioni da lavoro dipendente. Le ipotesi che circolano sono ricostruzioni dei giornali sulla possibilità di dare risposta ai problemi di equità che esistono, nel senso che un intervento diretto nelle buste paga consentirebbe di dedicarsi esattamente a quello stock di persone ipotizzato. Ma al momento nel governo non c’è una discussione diversa rispetto ai primi annunci di Renzi”. Per i pensionati, come al solito, non ci sono risorse. Per non parlare di autonomi e partite Iva: “data la quantità di risorse disponibili, se avessimo spalmato i benefici su una platea più larga avremmo finito per parlare di 10 euro, come in passato e questo avrebbe avuto effetti sull’economia”. Sul fronte imprese Poletti sostiene che dopo l’approvazione del Jobs Act: “le imprese non avranno più la scusa come negli ultimi anni di trovarsi di fronte a norme pesanti e lunghe nelle procedure dal punto di vista burocratico. E scompaiono le possibilità di ricorso al giudice del lavoro. Con le norme precedenti direnzi al quirinale-2 fronte a questi rischi le imprese prendevano una via traversa, il contratto veniva interrotto sistematicamente dopo meno di un anno e si sostituiva una persona con un’altra. Io dico che ora il Jobs Act creerà occupazione perché è meglio avere persone che hanno la proroga del contratto per tutti i 36 mesi. Alla fine l’impresa, se sarà contenta, stabilizzerà il lavoratore. Se invece sono sei persone diverse con un contratto di sei mesi è più difficile che un lavoratore resti in azienda”. La conclusione del ministro è però da freno a mano tirato. Poletti dice infatti che non ci si deve illudere sulla creazione di nuovi posti di lavoro con le nuove norme: “purtroppo siamo in una fase ancora molto difficile, sul piano occupazionale la crisi è ancora pesante”. Chiarimento anche sulla cassa integrazione ordinaria e quella straordinaria: “non scompariranno. È fuori di discussione. Andrà invece a esaurimento quella in deroga che verrà sostituita dalla nuova Aspi”. (Fonte: soldiblog.it)

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