Basilicata, un lucano su tre ha paura che il 2024 gli porti via il lavoro

L’ultimo dell’anno dovrebbe essere messaggero di speranza, di fiducia per il futuro. Nonostante tutto. Se non altro per brindare al 2024 con il sorriso, mettendo da parte preoccupazioni e problemi.

Ma anche quest’anno il tema del lavoro è centrale nei pensieri di chi non ce l’ha e di chi teme di perderlo. Secondo un sondaggio di «People at Work 2023 dell’Adp Research Institute» – condotto su oltre 32.000 lavoratori in 17 Paesi (2mila lavoratori in Italia) – quasi un lavoratore lucano su tre (28,5%) non si sente sicuro del proprio posto di lavoro e teme che una nuova crisi economica e il rallentamento dell’economia possano portare la propria azienda a licenziamenti. Il dato lucano è in linea con quello nazionale che registra un lavoratore su tre (34%) tormentato dalla paura di perdere il lavoro. I timori sono maggiori negli uomini (38%) e inferiori nelle donne (30%). I sentimenti di precarietà sono più alti nella fascia 35-44 anni (37%), segue la «generazione Z», ovvero quella che va dai 18 ai 24 anni con il 36%, dai 24 ai 34 è timoroso il 34%, mentre dai 45 ai 54 anni il 33%. Anche il 26% degli «over 55» risulta essere preoccupato per il proprio posto di lavoro. Si tratta di una fascia d’età definita «limbo» proprio dal mercato occupazionale, perché si è troppo giovani per la pensione, ma troppo vecchi per essere «riciclati» da un sistema che (giustamente) tende a favorire l’inserimento dei più giovani.

Complessivamente, sette lavoratori lucani su dieci (71%) pensano che nessuna professione sarà immune dall’attuale incertezza economica. E il 14% crede che l’uso dell’intelligenza artificiale diventerà la norma nel proprio settore nei prossimi cinque anni, riducendo così le attività manuali.

In questo contesto, il 28% dei lucani ha preso in considerazione la possibilità di cambiare settore negli ultimi 12 mesi e il 15% ha pensato di avviare un’attività in proprio. Solo il 6% degli «over 55» ha pensato di andare in pensione anticipata potendo sfruttare le opportunità offerte da regolamenti e leggi. «I tempi sono difficili – dice Marcela Uribe, general manager Adp Southern Europe – ed è normale che i lavoratori si sentano preoccupati per il proprio lavoro, temendo la perdita del proprio posto per motivi economici ma anche con l’introduzione dell’intelligenza artificiale, che presumibilmente potrebbe sostituire alcune mansioni. Le aziende dovrebbero fare di più per rassicurare i propri dipendenti, mostrando loro che gli sforzi sono riconosciuti e che le prospettive di carriera sono effettive».

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno

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