Basilicata e Puglia, lo spopolamento continua. Il territorio lucano nel pieno di una tempesta demografica

Lo scorso anno un piccolo borgo è scomparso dalle cartine pugliesi. Il rapporto annuale della Fondazione Migrantes della Conferenza Episcopale Italiana sugli Italiani nel mondo pubblicato l’8 novembre regala uno spaccato importante dell’emigrazione che ha interessato la Puglia durante tutto l’anno 2022. Il dato che emerge subito è il numero di cittadini che si è iscritto all’Anagrafe italiani dei residenti all’estero (Aire): 3.382 persone, di cui 1.424 donne e 1.958 uomini. Cittadini che si vanno a sommare ai residenti storici e che portano il numero totale degli iscritti pugliesi all’Aire a 380mila e 271 persone, poco meno del dieci per cento dei 3 milioni e 900 mila pugliesi residenti al 1 gennaio 2023.

Una percentuale, quella degli emigrati, che rimane intatta rispetto allo scorso anno, il 2021, quando avevano abbandonato la terra natia 3.410 persone. Il rapporto della fondazione Migrantes avverte che i dati in suo possesso sono sempre da considerare al netto di una fetta di emigrazione non censita che decide di non trasferire la propria residenza all’estero per varie ragioni, in primis la voglia di non perdere il proprio medico di famiglia.

Che la Basilicata sia nel pieno di una tempesta demografica è risaputo. La regione si sta spopolando di anno in anno, colpa della denatalità e dell’emigrazione, fenomeno che non riguarda più soltanto i giovani. E le rotte di chi parte molto spesso varcano i confini nazionali. A testimoniarlo sono i dati della Fondazione Migrantes: si registra un incremento di 1.726 unità dei lucani che vivono all’estero, con una incidenza percentuale del 26,4% rispetto ad una popolazione residente scesa in maniera preoccupante a 536.659 residenti. Una perdita netta di 5.677 abitanti in pochi anni.

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno

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