Boom dell’export lucano a tavola: In un anno oltre il 34 % in più

L’export alimentare lucano nel primo semestre dell’anno ha toccato i 104 milioni di euro con un incremento del 34,3% rispetto allo stesso periodo del 2022. L’aumento percentuale è andato oltre quello nazionale (più 29,3%) e rafforza l’alimentare «made in Basilicata» come il secondo prodotto per i mercati esteri subito dopo le auto dello stabilimento Stellantis di Melfi. A questi si aggiungono i 26 milioni di euro di prodotti agricoli freschi o surgelati. Per consolidare questi risultati certificati dal rapporto Bankitalia sull’economia lucana nei primi nove mesi dell’anno gli imprenditori di Palazzo Italia Bucarest, presieduto dall’acheruntino Giovanni Baldantoni, sono da tempo al lavoro per preparare l’ottava edizione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo.

Un’iniziativa che gode del patrocinio del Cgie (Consiglio generale degli Italiani all’estero), rivolta ai mercati dei Paesi Balcanici con gli obiettivi centrali di presentare l’offerta del nostro Paese nel settore enogastronomico e rafforzare la presenza della cucina italiana all’estero anche attraverso le attività di specializzazione dei giovani cuochi e la presentazione dei piatti della ristorazione italiana di qualità.

L’esperienza di Baldantoni – che da oltre 30 anni opera mei mercati nell’area dell’Est Europa – è significativa. L’export del made in Italy agroalimentare – vale a dire di quei prodotti riconosciuti all’estero come tipici del nostro Paese – riferisce – registra innanzitutto un’ ottima performance delle vendite di pasta (+38% in valore) e conserve di pomodoro (+28%), dopo la battuta d’arresto dell’anno precedente. Crescono in valore di oltre il 20% anche le vendite di olio di oliva e caffè torrefatto.

La settimana – che si svolgerà dal 13 al 19 novembre – ruota intorno al tema «A tavola con la cucina italiana: il benessere con gusto» e punta a veicolare il messaggio sull’importanza di un cibo buono per il benessere fisico di ognuno e, in particolare, per la dieta degli sportivi. A Palazzo Italia Bucarest protagonisti sono gli chef dell’Associazione Cuochi Italiani presieduta dalla lucana Enza Barbaro, oltre che in Moldavia con Aci Moldova. Al centro gli obiettivi di valorizzazione delle tradizioni enogastronomiche delle Regioni e dei territori italiani, anche a fini turistici; valorizzazione della Dieta Mediterranea quale modello di stile di vita equilibrato; tutela e valorizzazione dei prodotti a denominazione protetta e controllata, unitamente ad azioni di contrasto al fenomeno dell’Italian sounding; azioni di promozione dei vini italiani per migliorarne il posizionamento sui mercati internazionali; attività di presentazione e internazionalizzazione dell’offerta formativa italiana del settore.

«Sono tutti obiettivi che Palazzo Italia – sottolinea Giovanni Baldantoni, presidente – persegue da molti anni sia nella promozione, valorizzazione e commercializzazione dell’alimentare «made in Italy» che nella formazione di chef ed addetti alla ristorazione. In particolare se ne occupa Global School, centro di formazione e qualificazione professionale principalmente per le figure professionali richieste dalla ristorazione, ma che dedica attività anche a donne, giovani appassionati della cucina italiana che partecipano a corsi amatoriali, par l’avvicinamento al «fatto in casa» imparando a fare attività pratica come la produzione delle tipiche orecchiette ed i cavatelli etc, ma fondamentalmente sia bimbi che genitori imparano a conoscere il gusto vero italiano, educando dunque il consumatore ed il suo palato alla richiesta del piatto originale italiano. Da Palazzo Italia Bucarest verrà un nuovo contributo-sostegno per la candidatura della cucina italiana come «patrimonio dell’umanità Unesco».

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno

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