Potentino, l’eredità milionaria di due anziani incassata con truffa dai pronipoti. Cinque persone rinviate a giudizio

Secondo l’accusa, hanno svuotato l’intero conto degli anziani prozii, con una presunta complicità dei dipendenti delle Poste. Per questo motivo, il giudice per le udienze preliminare di Lagonegro, Ennio Trivelli, ha rinviato a giudizio cinque persone, accogliendo la richiesta del Pubblico Ministero Giovanni Lerose. Le persone rinviate a giudizio sono un fratello e una sorella di Lauria e tre dipendenti delle Poste (uno di Lauria, uno di San Fele e l’altro di Scalea). Coinvolta anche una sesta persona residente a San Fele: in questo caso si procederà separatamente. Un’altra persona indagata è intanto deceduta. 

Gli episodi contestati, in particolare, riguardano il 2016 e 2017. Vittime due coniugi ultraottantenni di Lauria, con problemi di salute e facoltosi. Un patrimonio di oltre 2 milioni di euro che, secondo la ricostruzione delle indagini, uno dei due anziani – intanto deceduto – sarebbe riuscito a mettere da parte senza mai versare all’erario. Dalle indagini e dalla denuncia di un nipote degli anziani, spunta fuori che qualcuno era riuscito a prelevare, nel corso del tempo, tutti i soldi. Così gli accertamenti della Guardia di Finanza, anche tra le carte delle Poste. Scoperta una polizza di oltre 1,3 milioni di euro a favore dei presunti truffatori, senza la firma dell’anziani allettato. Stessi soldi che poi si trasformano in vaglia postale di “donazione” nei confronti di due persone. Il tutto – secondo le indagini – senza che i due anziani sarebbero mai andati alle Poste. Da qui, anche il rinvio a giudizio nei confronti dei dipendenti postali. 

A vario titolo, le cinque persone rinviate a giudizio – come racconta La Gazzetta del Mezzogiorno – dovranno rispondere di concorso in truffa con l’aggravante del danno patrimoniale di rilevante entità, abuso di prestazione d’opera, circonvenzione di incapace aggrava dall’abuso di relazioni domestiche, indebito utilizzo di carte di credito, auto riciclaggio e false dichiarazioni al Pubblico Ministero. Gli indagati respingono le accuse. Dovranno dimostrare la loro innocenza nel processo che inizierà il prossimo novembre al Tribunale di Lagonegro. 

Claudio Buono

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