Agroalimentare, da Tito a Matera e Lavello. Otto aziende lucane protagoniste al Cibus di Parma

OP Primo Sole di Montescaglioso, La Generale di Genzano di Lucania, Vitis in Vulture di Lavello, Frantoio oleario Ruscigno di Tricarico, M&C Fabbrica Alimentare di Tito Scalo, Salumificio Don Francesco di Stigliano, Antico Granaio Food di Matera, Masseria Casarleo di Senise, sono le otto aziende lucane presenti nella collettiva organizzata dalla Regione Basilicata per la partecipazione al Cibus Connecting Italy, Salone Internazionale dell’alimentazione, la più importante fiera dedicata all’agroalimentare italiano, in programma a Parma dal 29 al 30 marzo 2023.

Fragole, vino, pasta, salumi, formaggi, olio e peperoni di Senise, sono le produzioni lucane di qualità presenti in fiera, Padiglione 5 Stand 6, in una formula di due giorni che punta ad accrescere le relazioni b2b con gli importatori, i buyer e gli operatori professionali per l’acquisto delle produzioni food. “La nostra presenza al Cibus, coordinata dalla direzione generale Politiche agricole e forestali, struttura di Agromarketing – dichiara Vito Bardi, presidente della Giunta regionale di Basilicata e assessore ad interim all’agricoltura – , rappresenta un’enorme opportunità per le imprese partecipanti, al fine di instaurare e sviluppare relazioni commerciali a livello internazionale, ma anche per aggiornarsi sulle innovazioni del comparto e progettare il futuro del proprio business. Siamo in prima linea – aggiunge ancora Bardi – per affiancare e sostenere le imprese cofinanziando la loro presenza al Cibus e per dare seguito alle attività previste nel calendario fieristico con la prossima tappa al Vinitaly di Verona, dal 2 al 5 aprile 2023, con le aziende vitivinicole e al Sol&Agrifood, per le imprese vincitrici del Premio Regionale Olivarum, sostenute in toto dalla Regione Basilicata”.

Protagonista al Cibus di Parma anche il trasferimento tecnologico, con presentazioni e degustazioni di prodotti lucani, a cura del Professore Roberto Rubino. Sotto i riflettori la pasta Alica, che sbarcherà sul mercato con un nuovo brand, frutto di un progetto di ricerca scientifica intersettoriale realizzato dell’Università di Basilicata e finanziato dall’ente regione che ha consentito di condurre un’analisi qualitativa di diversi sistemi di produzione di grano, con lo scopo di selezionare e valorizzare quelli di maggiore eccellenza da utilizzare per la trasformazione e la produzione della pasta.

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