Potenza, macchinario per il “San Carlo” fornito come nuovo ma già utilizzato in Svezia. Tre persone a processo

Tre persone a processo per truffa e falso ideologico ai danni dell’Azienda Ospedaliera San Carlo di Potenza, riguardo alla fornitura di un apparecchio per la radioterapia. E’ questa la decisione del Giudice per le Udienze Preliminari di Potenza, che si è espresso a seguito della richiesta del Pubblico Ministero, Chiara Guerrieri, che aveva chiesto – e quindi ottenuto – il processo. Le persone rinviate a giudizio sono i rappresentanti legali di due aziende che hanno fornito e installato il macchinario al “San Carlo” di Potenza e un dipendente di una delle aziende, originario di Napoli. Le accuse, a vario titolo, riguardano la frode nelle pubbliche forniture e truffa aggravata. L’inchiesta riguarda il macchinario della radioterapia del “San Carlo” fornito nel 2016 all’ospedale San Carlo. Fatto passare come nuovo, in realtà durante le indagini è stato scoperto che era già stato utilizzato in una clinica in Svezia.

Nell’ambito della stessa inchiesta, a luglio dell’anno scorso, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Potenza aveva disposto un sequestro preventivo di 529mila euro a carico di una società di Parma accusata di aver fornito per nuovo un sistema per la radioterapia. Secondo il capitolato d’appalto, l’apparecchio doveva essere “nuovo di fabbrica e con caratteristiche tecniche di ultima generazione”.

L’acquisto da parte dell’Azienda Ospedaliera Regionale è stato di 2,2 milioni di euro. Per un quarto indagato (Stefano Alì, difeso dall’avvocato Dino Donnoli del Foro di Potenza), il Pubblico Ministero potentino ha chiesto ed ottenuto l’archiviazione, visto che secondo accertamenti – all’epoca dei fatti – non ricopriva alcun incarico.

Claudio Buono

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