Ricostruzione del legamento crociato anteriore. E’ lucano il medico che per per la prima volta in Italia ha utilizzato una innovativa tecnica

Il dott. Panetta, specialista di origini lucane, è il primo medico in Italia ad utilizzare la metodica che consente ricostruzioni e revisioni anatomiche del legamento del ginocchio per una ripresa ottimale presso D’Amore Hospital di Taranto

Secondo i dati della SIOT (Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia) ogni anno sono circa 150.000 le persone che subiscono un infortunio del legamento crociato. Spesso si tratta di atleti, i quali puntano ad un recupero ottimale per un ritorno alle performance pre infortunio. Una particolare tecnica è stata recentemente introdotta per la prima volta in Italia a D’Amore Hospital di Taranto, Struttura Ospedaliera Polispecialistica, accreditata con il Servizio Sanitario Nazionale, che fa parte di GVM Care & Research. Si tratta della metodica messa a punto dal prof. Christian Fink di Innsbruck, che ha ricostruito il legamento crociato anteriore di molti calciatori di Serie A. Lo specialista che l’ha resa disponibile anche in Italia è il dott. Donato Panetta, originario di Pisticci. “Tra le diverse tecniche di ricostruzione del legamento crociato anteriore (LCA), quella che utilizza l’innesto del tendine del quadricipite (QT), nonostante gli eccellenti risultati clinici, non ha raggiunto l’accettazione universale per la ricostruzione del LCA primario – spiega il dott. Panetta, responsabile dell’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia a D’Amore Hospital –. Uno dei motivi potrebbe essere che il QT è tecnicamente impegnativo da prelevare e che la cicatrice delle metodiche a cielo aperto è esteticamente meno favorevole rispetto a quella lasciata da un intervento con l’utilizzo di altri tendini. Invece, questa nuova procedura consente un approccio mininvasivo per il prelievo del QT e per la creazione di tunnel ossei rettangolari, e permette di effettuare un innesto largo e piatto che può imitare più fedelmente la morfologia del legamento crociato anteriore nativo rispetto agli innesti di altri tendini più largamente utilizzati.

Il tendine quadricipitale può essere così utilizzato non solo come trapianto di revisione (ovvero nei casi in cui il LCA era già stato ricostruito), ma sempre più di frequente anche per la ricostruzione del legamento crociato anteriore primario. Questa metodica consente infatti di prelevare il tendine quadricipitale tramite un accesso sottocutaneo in maniera mininvasiva con un piccolo taglio. In particolare il bisturi utilizzato permette di definire la larghezza e lo spessore del trapianto che viene poi inserito in un tunnel osseo rettangolare che ricrea in modo più accurato l’inserzione del legamento, simulandone la rotazione nativa durante la flessione del ginocchio, migliorandone così la biomeccanica. Questa tecnica, utilizzabile su sportivi professionisti e amatoriali di tutte le età, presenta molteplici vantaggi: una ripresa meno traumatica, grazie all’impatto fisico contenuto di un approccio mininvasivo, un migliore aspetto estetico della cicatrice, più ridotta e una funzionalità ripristinata dell’articolazione, estremamente simile alla precedente.  

“La strumentazione dedicata per la raccolta mininvasiva del QT e per la creazione di tunnel rettangolari, creata e messa a disposizione da una azienda tedesca (Karl Storz SE & Co. KG, Germania), ha ridotto la difficoltà tecnica e migliorato i risultati estetici – commenta il dott. Panetta – Il paziente può giovare di un sistema riproducibile, veloce, sicuro e atraumatico per la raccolta del tendine che verrà innestato come nuovo legamento. Ad oggi abbiamo già trattato quattro pazienti e i risultati sono stati ottimali, facendo presupporre un recupero fisico, grazie anche ad una corretta fisioterapia, che li porterà a riprendere pienamente le attività sportive pre-infortunio”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *