“26 precari sono stati assunti presso l’Area della Ricerca del CNR di Tito”. A darne notizia il presidente dell’Area della Ricerca del CNR di Tito Vincenzo Lapenna che in una nota precisa: “In base a quanto previsto dal Decreto Madia, 26 unità di personale hanno firmato la presa di servizio per essere assunti con un contratto a tempo indeterminato presso i tre istituti afferenti all’Area della Ricerca (Imaa, Ibam e Ism). In una fase di continua e sistematica emigrazione di laureati lucani, il risultato odierno – sottolinea – è un segnale positivo e rappresenta un piccolo contributo ad invertire questo processo per il nostro territorio. Oltre alla valorizzazione di risorse umane della nostra regione, si registra anche la capacità di attrarre ricercatori da altri contesti territoriali, infatti non tutti i neoassunti sono residenti in Basilicata. Il risultato è stato raggiunto grazie allo spirito di sacrificio, alla professionalità ed alla competenza dei precari che in questi anni hanno saputo inserirsi in un contesto di ricerca, sviluppando e promuovendo attività in grado di competere a livello nazionale ed internazionale. Il presidente dell’Area della Ricerca del CNR di Tito, a nome anche degli altri direttori, esprime le più sincere congratulazioni a coloro che, fino a ieri precari, da oggi vedono realizzate le loro giuste aspirazioni di lavoro e di carriera. Molti dei neoassunti hanno iniziato la loro attività oltre 10 anni fa, in un periodo di costante riduzione dei finanziamenti ordinari alla ricerca e di assenza, per gli istituti localizzati in Basilicata, delle risorse derivanti dal PON 2007-2013. Negli ultimi 10 anni gli istituti CNR presenti in Basilicata hanno investito oltre 18 Milioni di Euro in attività di formazione per giovani laureati (dottorati, borse di studio, assegni di ricerca, contratti di ricercatore a tempo determinato, etc.). Le risorse finanziare derivano in larga parte da contratti provenienti da bandi competitivi a livello europeo (21 progetti FP7, 9 progetti H2020), nazionale (MIUR, MISE), regionale (FESR, FSE) e progetti di ricerca industriale con il sistema delle imprese. Va sottolineato che oltre 30% delle risorse deriva da progetti europei estremamente competitivi. Il personale CNR operante in Basilicata ringrazia il precedente e l’attuale Governo nazionale e tutte le istituzioni locali che hanno sostenuto le attività per il superamento del precariato nel sistema della ricerca ed auspicano l’adozione di un programma organico e di lungo periodo per il reclutamento del personale addetto alla ricerca. Inoltre, i direttori e tutti i neoassunti esprimono la solidarietà ed il pieno sostegno ai colleghi del CNR che si trovano ancora in una condizione di precariato ed a tutti i lavoratori in situazione di difficoltà. Infine, conclude il presidente dell’Area della Ricerca del CNR, “oggi è una giornata positiva per il CNR e per il sistema della ricerca lucana che è competitiva a livello nazionale ed europeo. Il risultato conseguito è un investimento per il futuro: il CNR in collaborazione con l’Università degli Studi della Basilicata, con gli altri enti di ricerca presenti sul territorio e con il sistema delle imprese cercherà di contribuire nei prossimi anni allo sviluppo economico e sociale della nostra regione”. (Basilicatanet)