E-commerce in Basilicata, solo 200 imprese vendono on-line. Confcommercio: “Serve più coraggio”

e-commerce-Poco meno di 200 imprese lucane che vendono esclusivamente attraverso internet; uso dell’e-commerce in Basilicata tra il 15 e il 20% degli internauti under18 (rispetto ad una media nazionale del doppio e in crescita anno dopo anno): sono le due facce della “medaglia” dei negozi virtuali con affari però reali. A tracciare una mappa dell’e-commerce ci ha pensato Confcommercio Imprese Italia per ribadire l’opportunità che molte aziende non hanno ancora colto, a causa di alcune barriere, reali o percepite, che devono necessariamente essere superate per recuperare o accrescere la propria competitività in un mercato sempre più globale e dinamico. Una ricerca TNS sulle pmi che non vendono online mostra infatti come le piccole e medie imprese italiane siano state finora bloccate nella ricerca di nuovi canali di commercio da retaggio culturale, diffidenza e paura. Addirittura il 92% ha dichiarato di non aver mai preso in considerazione di utilizzare l’eCommerce nonostante più della metà (52%) dichiari di avere un sito internet. Questa chiusura, però, rischia di tenerle lontane da una domanda che invece è in forte aumento: le stime di mercato relative all’acquisto online di prodotti in Italia rivelano una crescita pari al 24% in termini di volumi e al 15% in termini di valori per il 2015. Ancora più evidente è la diffidenza e mancanza di lungimiranza di quelle pmi, l’88% delle intervistate che ritengono l’e-Commerce poco o per nulla utile o di quelle, il 69%, che sono convinte non porti a un aumento di fatturato. Mentre invece solo su eBay.it nell’ultimo anno è stato registrato un aumento del 20% dei venditori italiani che ha realizzato un fatturato pari o superiore a 1 milione di dollari. Dalla ricerca – sottolinea Confcommercio – emerge infine un’ingiustificata paura delle pmi di non essere adeguate alla vendita online: ecco quindi che il 72% pensa che l’eCommerce sia un canale complesso, il 56% ritiene che necessiti di investimenti considerevoli e il 43% è convinto che l’eCommerce sia adatto solo allegrandi aziende. Confcommercio ed eBay, uno dei marketplace più dinamici al mondo, hanno annunciato una partnership per dare sostegno alle pmi che vogliono sbarcare sul mercato del commercio elettronico: per gli associati Confcommercio che fino al 30 settembre 2016 apriranno un negozio su eBay è stata pensata una convenzione speciale che prevede 6 mesi gratuiti (prezzo normale: 33.91 euro al mese) di negozio premium, che consente anche di creare inserzioni per l’estero. “Uno dei compiti fondamentali di una moderna organizzazione di rappresentanza di impresa come la nostra – ha dichiarato Alessandro Micheli, presidente dei Giovani Imprenditori e consigliere di acquisti-onlineConfcommercio incaricato per l’innovazione e nuove forme di impresa – oltre a promuovere e diffondere cultura e cultura dell’innovazione, è quello di aiutare le imprese ad essere sempre più competitive e a conseguire successo nella loro attività di business. Questo obiettivo, indicato peraltro anche nel programma di Confcommercio per il 2015-2020, indica una strada precisa per la nostra organizzazione e cioè dare più servizi e innovazione alle imprese del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti, perché il mondo cambia sempre più rapidamente e nessuno può permettersi di restare indietro. “Oggi la strada è tracciata – è il commento del Presidente di Confcommercio Imprese Italia Potenza Fausto De Mare -: si andrà più verso internet, e-commerce, mobile, social, e non meno, anche in Italia. Internet è una rivoluzione inarrestabile. Restare fuori non è più un’opzione possibile per nessun tipo di attività commerciale, men che meno per un piccolo negozio. Questo non significa necessariamente vendere online, almeno non subito, ma significa essere presenti e giocare la propria partita anche sul web, seguendo regole e consuetudini proprie del nuovo mezzo. I piccoli negozi indipendenti, spesso in posizioni defilate rispetto alle principali vie dello shopping – continua De Mare – hanno dunque oggi a disposizione strumenti che vanno oltre il volantinaggio; per quanto alcune forme tradizionali di promozione rimangano efficaci, oggi, nell’”era digitale”, il negozio ha la possibilità di un posto in prima fila in una enorme piazza, quella del web, da cui passano quasi tutti i consumatori. Il negozio, attraverso una corretta presenza digitale, può, anzi deve, disporre di una “ulteriore vetrina” per intercettare i clienti, raccontare le proprie specificità, costruire una relazione, stimolare la visita al negozio fisico, promuovere iniziative e, laddove opportuno, concludere la vendita online”.

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