Da Trieste a Vietri di Potenza, ecco Massimo Sardo: “Sento il senso di appartenenza a Vietri: mai stato così bene”

L'artista Massimo Sardo

L’artista Massimo Sardo

VIETRI DI POTENZA – Lui si chiama Massimo Sardo, è un artista 49enne ed è di Trieste. Ma è ormai un “figlio adottivo” di Vietri di Potenza. Per adesso almeno in estate trascorre qualche mese in terra vietrese, e proprio per Vietri ha pensato ad un progetto, “per dare più luce a questa splendida cittadina, fatta di persone vere”. Ma che ci fa un triestino a Vietri? Lo abbiamo incontrato e ci ha raccontato la sua storia, che fa pensare e riflettere sull’importante ruolo della gente del Sud, della gente lucana. Dei vietresi, dell’ospitalità e del volersi bene. Un amore nato per Vietri, per i vietresi. E in mente un progetto –già presentato al Comune- per alcuni lavori sulle pareti vietresi nel centro abitato. Ma partiamo dall’inizio. La compagna di Massimo, Louisa, è figlia di Mimmo Iaquinta, fratello di Peppino, l’autore del libro “Lu ponde ru lu jome”, che narra del ri-acquisto, dopo oltre mezzo secolo, della casa di famiglia da parte di Peppino, situata nella zona che dà il nome al libro, presentato nel 2011 e poi ristampato con il nome di “L’asino alla finestra e il vitello sul campanile”. Massimo è andato via da Trieste troppo presto, poi in Piemonte, ma non si è trovato mai molto bene. “Mi ritrovo a Vietri di Potenza in estate da qualche anno, e ho pensato a queste due mie prime opere murarie, per onorare la famiglia Iaquinta: loro ogni volta che tornano in questa location rivivono la giovinezza”. “Qui a Vietri –Catturaha sottolineato Massimo- è la prima volta che trovo un senso di appartenenza. Qui c’è la gente, quella vera. C’è l’accoglienza, l’amore ed il rispetto”.  Massimo vive di opere, dipinge quadri e realizza splendidi dipinti, che si ispirano perlopiù a volti, come lui stesso sottolinea. Ma a Vietri di Potenza si è cimentato a due opere murarie, fatte per “ritornare sulla memoria”. Opere dedicate alla famiglia Iaquinta, ai fratelli che si sono riappropriati dei terreni ed abitazioni che erano loro già da giovani, e che hanno dovuto abbandonare. Sulle due opere appare la famiglia Iaquinta riunita, “perché loro –aggiunge Massimo- quando tornano a Vietri ritrovano la giovinezza, ritornano bambini”. Sulle due opere realizzate su altrettante abitazioni site in contrada Pastuolo, l’artista Massimo Sardo ha Una delle due opere e sullo sfondo Vietridichiarato: “Ci ho messo colore, perché a questo paese manca colore, è buio”. E dal “grigio” vietrese è nata un’idea, durante una chiacchierata con Mimmo, il suocero. “Abbiamo realizzato un’idea: fare la stessa cosa che abbiamo fatto presso queste abitazioni anche nel centro abitato. Ho parlato di questa cosa al Sindaco, che è rimasto molto entusiasta. Al nord –ha sottolineato Massimo- una cosa così non sarebbe successa, nessuno se ne sarebbe interessato”. Quindi al Sindaco è stato presentato un progetto, che prevede otto opere nel centro abitato di Vietri di Potenza. La prima opera? Se il Comune dà la disponibilità a supportare l’iniziativa, riguarderà Sant’Anselmo Martire e la rievocazione. E questo progetto –in attesa di una risposta dal Comune, si spera sia positiva- entusiasma tantissimo l’artista Massimo Sardo. “Qui c’è la gente vera, qui ho ricevuto gli abbracci più caldi. Non avrei fatto questi lavori e non ne avrei proposto altri se non fossi felice di far parte di questa gente, un artista non mente”. L’augurio che si possano ammirare presto le opere di Massimo Sardo –che ha esposto i suoi quadri in Italia e all’estero- sulle pareti vietresi. 

a cura di Claudio Buono

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