Dall’entrata in vigore del regolamento AGCM – Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato – il 2 gennaio 2013, al 15 maggio 2015, a solo 4 aziende (3 della provincia di Matera e 1 della provincia di Potenza, Rocco Arcasensa, Pietragalla associata a Confcommercio) su 465 complessive è stato attribuito il “rating di legalità” , il sistema premiale che garantisce una “corsia preferenziale” nelle gare d’appalto e nell’accesso ai finanziamenti pubblici e privati. Lo riferisce Confcommercio Imprese per l’Italia Potenza con riferimento ad un’indagine condotta da Asseprim, l’Associazione dei servizi professionali per le imprese, del “sistema Confcommercio”. E’ comunque in crescita il numero delle imprese che ne fa richiesta anche se le difficoltà ad ottenere le “stellette” della legalità sono numerose. In dettaglio, il numero di società che presentano domanda in Sicilia rappresenta il 14% del totale, in Lombardia il 13,2%, in Veneto il 13%, nel Lazio il 12,3%, in Emilia Romagna il 10,3%. Molto bassa la percentuale che riguarda la Basilicata che dipende per buona parte dal requisito essenziale per l’accesso (fatturato sopra i 2 milioni di euro), escludendo tutte le imprese dei servizi (commercio più altri servizi) che non possono richiedere il rating di legalità: il 97,4% delle imprese del settore. A questo proposito, Confcommercio Imprese per l’Italia – sottolinea il presidente di Potenza Fausto De Mare – ha presentato un progetto, in sintonia con il Ministero dell’Interno, sulla cornice originaria del “Protocollo per la Legalità e la Sicurezza”, affinché possa essere contemplata l’adesione delle aziende e il relativo riconoscimento ai fini dell’attribuzione del rating di legalità, dal regolamento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Lo sforzo è finalizzato a trovare procedure e parametri calzanti rispetto alle attività ed alle caratteristiche delle aziende del terziario perché se il rating di legalità deve diventare un ‘plus’ per la concessione di finanziamenti da parte delle pubbliche amministrazioni e di accesso al credito bancario, allora tutte le imprese, tutte quelle “sane e oneste” devono potervi accedere”- ha dichiarato De Mare. Secondo la proposta di Confcommercio il possesso del Rating può essere assimilato al possesso di un titolo di merito premiante ed attribuito unicamente alle realtà votate alla trasparenza, alla legalità e che abbiano adottato strumenti e prassi di responsabilità sociale. In un contesto economico gravato da significativi tassi di economia sommersa ed illegale, servono strumenti in grado di premiare quelle imprese che del ‘fare business’ sano, trasparente, legale ed etico, connotano la propria attività quotidiana. De Mare (al centro nella foto a destra) ricorda che nell’ottobre del 2011 Confcommercio e Ministero dell’Interno hanno siglato un Protocollo Quadro per la Legalità e la Sicurezze delle Imprese. E’ una “cornice” all’interno della quale le diverse componenti del sistema confederale – oltre 100 organizzazioni provinciali ed altrettante di categoria, 700.000 imprese piccole, medie e grandi, di diversi settori economici (commercio turismo servizi, trasporti, professioni), – e le Prefetture, le altre strutture del Ministero dell’Interno e le forze dell’ordine possono trovare la declinazione che più rispetta le specifiche peculiarità territoriali o settoriali (protocollo Conftrasporto, o alle applicazioni territoriali). Nel tavolo di lavoro con il Ministero dell’Interno per la definizione del rinnovo del protocollo si sta lavorando sulla cornice originaria, affinchè possa essere contemplata l’adesione delle aziende e il relativo riconoscimento ai fini dell’attribuzione del rating di legalità, come previsto dal regolamento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Di qui la sollecitazione al vice ministro all’Interno sen. Filippo Bubbico per fare il punto sullo stato di attuazione del protocollo nelle due province lucane. Il dato dell’indagine Confcommercio- Gfk Eurisko sui fenomeni criminali in Basilicata – presentato in occasione della Giornata della Legalità nel novembre scorso – relativo al 33% che considera in aumento nella nostra regione il fenomeno delle tangenti negli appalti, a fronte del 28% che è il dato medio nazionale, deve fare riflettere. Sicurezza e legalità – conclude De Mare – sono infatti prerequisiti di una democrazia compiuta, ma sono anche condizioni necessarie per un’economia sana e un mercato che funziona, che fa crescere il nostro territorio e il Paese.