Picerno, contro abbandono e l’indifferenza: ecco il “Comitato Pro Centro Storico”

Palazzo Calenda a Picerno

Palazzo Calenda a Picerno

A Picerno, come in tanti altri paesi della Lucania, si è sentito il bisogno di dar vita a “Comitati Pro Centro Storico”. Le ragioni di ciò sono molteplici, ma certamente un denominatore comune è il sentimento dell’abbandono e dell’indifferenza che si respira nelle piazze, nelle strade e nei vicoletti dei nostri centri abitati. I paesi lucani portano in sé l’animo del Lucano e ciò che li caratterizza non può non essere che  la “DISCREZIONE”, la si respira in tutte le costruzioni del passato, sia pubbliche che private, essa è nei muri in pietra, nelle tante piccole chiese,  nelle torri e nei castelli, solidi ma mai sontuosi, nei palazzi dalle facciate dignitose e quasi mai arricchite da ornamenti appariscenti o superflui, nella semplicità delle case, nelle sue strade scoscese sulle quali si immettono strette stradine che nascondono paesaggi ed architetture del passato che nemmeno noi residenti conosciamo più. La data spartiacque, che ha segnato il passaggio dalla vita nel centro storico alla vita in periferia è certamente il 23 Novembre 1980, non solo o non soltanto per i danni che l’evento sismico ha arrecato ai centri abitati, ma per le scelte fatte dall’uomo in seguito a quell’evento. Tante sono state le case svuotate e mai più riparate, tanti i palazzi anche Sindaco Lettieri, Martino del Comitato e Massimo Calendanobiliari, chiusi e mai più riaperti, alcuni ( chissà perché) restaurati, altri (chissà perché) NO.  Si è commesso l’errore di costruire il nuovo, dimenticando l’esistente e nel nuovo non si sono costruite piazze o centri di aggregazione, ma strade larghe affinché le automobili potessero percorrerle velocemente; palazzi con garage, scale ed appartamenti divisi da sottilissimi muri e non più case dai muri in pietra, dove il limite tra l’interno e l’esterno era sottilissimo….Per non rimanere  indifferenti di fronte alle bellezze che i nostri centri storici conservano ancora, come in uno scrigno prezioso, dobbiamo conoscere le Storie che strade, palazzi, case cercano di comunicarci ed appropriarci di un mondo su cui fare leva per costruire il nostro futuro. Matera insegna: il suo magnifico futuro lo sta costruendo da quando ha cominciato a rivisitare ed a riqualificare quella parte della città denominata “LA VERGOGNA D’ITALIA” e certamente non quando quella vergogna ha abbandonato. I nostri Centri Storici rivisitati e riqualificati possono dare vita e sviluppo al settore turistico ed a tutto ciò che ad esso è collegato, che è la vera vocazione della nostra regione. Ripopolare le nostre contrade vedere ritornare i giovani perché si dà loro la speranza di un lavoro vero e non clientelare è anche una forma di lotta contro le trivellazioni selvagge. 

Filomena Martino
Comitato Pro Centro Storico di Picerno

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