Lagonegro, presidente del consiglio rinuncia all’indennità per costruire un parco giochi

Giuseppina Ammirati, presidente del consiglio comunale di Lagonegro

Giuseppina Ammirati, presidente del consiglio comunale di Lagonegro: ha rinunciato al suo vitalizio per i bambini

LAGONEGRO – La presidente del consiglio comunale di Lagonegro devolve l’indennità per costruire un parco giochi. Giuseppina Ammirati ha scelto di destinare il suo vitalizio ai bambini della città. «I bambini – ha spiegato Ammirati – hanno diritto ad avere uno spazio per divertirsi. E devono averlo nel posto dove vivono. Per questo mi è sembrato doveroso attivarmi in tal senso». E dal momento che le casse comunali, come è risaputo, non hanno soldi, pur di non privare i bambini di un’area tutta per loro Ammirati ha utilizzato il suo compenso da presidente del consiglio comunale. Il gesto non era trapelato molto all’esterno, è venuto alla luce nelle ore scorse in coincidenza con l’inaugurazione del parco prevista per questa mattina a mezzogiorno. Infatti, Ammirati già ad inizio consiliatura aveva presentato il documento in cui annunciava di rinunciare per l’intero quinquennio alla retribuzione prevista per il suo mandato di presidente del consiglio comunale, facendo risparmiare circa 40 mila euro al comune, una parte (circa 17 mila euro) poi destinati (nello scorso mese di maggio) alla costruzione del parco giochi in piazza Giovanni Paolo II. I lavori sono stati ultimati di recente e oggi ci sarà il taglio del nastro. La notizia si è diffusa anche su Facebook e in poche ore la presidente del consiglio ha ricevuto tante telefonate di commenti entusiasti. In paese qualcuno, con un po’ di ironia, ha commentato “ma da quale pianeta arriva… ma è davvero italiana?».  «Chi si occupa di politica deve pensare agli altri – dice Ammirati -. Amministrare una città è passione, non interesse, assistiamo ogni giorno a cosa non si dovrebbe fare, a come non ci si dovrebbe comportare, tranne in rare eccezioni”. La presidente del consiglio conduce da tempo una battaglia per la moralizzazione della politica, convinta che «se si vuole offrire alle nuove generazioni un futuro migliore, è necessario che si faccia un passo indietro ora». Già in passato, infatti, aveva devoluto la propria indennità per realizzare un impianto audio nella sala consiliare. E in città ora c’è chi auspica uno sforzo uguale da parte di tutti gli amministratori. «Con questo mio atto voglio fissare quelle che devono essere le priorità e le responsabilità di chi amministra una città – continua Ammirati -. Prima fra tutte, il bene comune della collettività e non quello di pochi. La politica deve tornare ad essere vicina ai problemi reali dei cittadini. La rinuncia alla mia indennità – conclude – sarà forse una goccia nell’oceano, ma spero possa dare il buon esempio». (Fonte: Pino Perciante – La Gazzetta del Mezzogiorno)

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