È partito stamattina all’alba “il viaggio del sostegno”, una traversata di circa un mese che parte da Potenza e attraversa la Calabria, la Sicilia e la Sardegna, in bicicletta a pedalata assistita. Si tratta di una iniziativa del lucano Gianfranco Gallo, che racconta la sua storia.
“Sono stato affetto da Linfoma di Hodgiking nel 1995, a 30 anni. Ovviamente la mia situazione, superata con successo e brillantemente, mi ha particolarmente sensibilizzato al tema. Scrivo di sanità su temi legati alla Basilicata da oltre 20 anni; mi sono impegnato in associazioni: per quasi 10 anni nel Tribunale per i Diritti del Malato, per alcuni anni nell’Associazione Italia Leucemie e sono stato il primo tesoriere, fra i soci fondatori, dell’Associazione nazionale Tumori di Potenza, che si occupa di assistenza a domicilio dei pazienti in fase critica. Data la situazione della sanità italiana che si prospetta, e in particolare del sud, mi pare doveroso, per quanto possibile, tenere alta l’attenzione anche e soprattutto sul tema oncoematologico. Avevo programmato uno dei viaggi che faccio a maggio, ormai da dieci anni, della durata di 15 giorni. Avendo compiuto a gennaio 60 anni, ho immaginato di cogliere l’occasione per lanciare un forte messaggio di speranza a chi è ora nel pieno del vortice della diagnosi e della terapia, dando un esempio tangibile che, so per esperienza diretta, è il più efficace per dare forza e far porre lo sguardo verso un futuro non perduto ai pazienti. In modo da renderli collaboranti e favorire col loro impegno di ottimismo la guarigione”.
Come detto Il viaggio parte da Potenza e tocca la Calabria: Cosenza, la Sicilia: Catania e Palermo e poi la Sardegna: Cagliari e Sassari.
“Terrò incontri nelle diverse città con associazioni e medici del settore. Ovviamente sarà un viaggio intervallato fra impegno sociale e vacanza personale. E’ nelle cose che sarà pieno di forti emozioni difficili da contenere e incanalare nel giusto senso. Il tema è difficile e in particolare quello dell’onocoematologia pediatrica. Incontrerò diverse associazioni che si occupano dei bambini malati. Ed è soprattutto a loro che è dedicata in particolare quest’avventura che durerà un mese. Fino ad arrivare in Corsica alla sua conclusione. L’esempio è una delle cure migliori per comunicare a chi ha appena ricevuto la diagnosi o è oggi malato, che la malattia si può vincere e che si può arrivare a sessant’anni potendo compiere ancora avventure di questo tipo. Infatti sono circa 1.500 i chilometri durante i quali c’è da pedalare, fra monti e pianure, col caldo e con la pioggia”.