Ruoti e Pignola commemorano 30 anni di amicizia con il maestro di musica folk brasiliana Caio CEsar

Il maestro Caio Cesar Ferreira Goncalves è un gigante “de core”, che ha nel sangue la musica brasiliana ma nel cuore uno spazio privilegiato per gli amici di Ruoti e di Pignola. In questo incipit l’anima della serata organizzata a Ruoti presso il centro di aggregazione giovanile per commemorare il sodalizio folk tra il Brasile e l’Italia-Basilicata.

Ad avere la meglio nel saluto iniziale dell’amico -perché l’incontro con Caio è improntato al calore contagioso della semplicità e bontà d’animo propri dell’essere autentici- lacrime di commozione nel vedere Ninetta Perone, la moglie del suo defunto amico di Pignola, Bruno Mario Albano (presidente della Proloco e iniziatore dei Festival di folk internazionali), “galeotto” del suo arrivo in Basilicata e in Italia 30 anni fa. Ninetta accompagnata dal figlio ha voluto ritornare a Ruoti per unirsi agli amici  e al ricordo di Bruno. Una performance musicale di Caio Cesar dedicata al suo amico e poi un rincorrersi di immagini e di ricordi, di testimonianze e di riflessioni a cominciare dall’importanza che ha avuto e che ha ancora oggi il Festival del folk internazionale per i nostri Comuni lucani. Nel saluto istituzionale dei due sindaci, Franco Gentilesca di Ruoti e Antonio De Luca di Pignola la gratitudine e il sogno di comunità sempre più aperte all’incontro, al confronto in un fare rete per promuovere il territorio, ma prima ancora una coscienza dell’appartenenza e dell’amicizia universale per sconfiggere ogni divisione e guerra.

Tra targhe e fiori e a ritmo di chitarra, il linguaggio preferito di Caio Cesar, la sua presenza rappresenta per tutti, in particolare per le nuove generazioni, l’energia di chi segue e insegue le proprie passioni, come la musica -lui figlio d’arte- in un’apertura senza condizioni e senza calcoli puntando ad un cuore capace di valicare confini e creare relazioni di benessere. Lo testimonia il viaggio premio assegnatogli dal suo Governo di Paraiba, rappresentato dal governatore João Azevêdo e dalla Università statale di Paraiba nella persona della Rettora Célia Regina, del progetto “Arte nel Bagaglio”.

E di bagagli Caio Cesar, già docente di musica all’Università statale di Paraiba, dal lontano 1994 ne ha fatti più di mille per rappresentare la musica popolare brasiliana nei Festival folk in giro per il mondo come in Francia, Belgio, Portogallo, Polonia, Spagna e Cile; in Italia e in Basilicata. La sua prima tappa a Pignola con il Gruppo “Acua da Serra” (UEPB), e circa dieci anni dopo l’incontro -inizio di una lunga e intensa amicizia- con il gruppo folk Miss ’48 ruotese rappresentato nella serata, da Felice Faraone (oggi assessore alla cultura nonché presidente dell’associazione Recupero tradizioni ruotesi) e Alessandro Paterna. Entrambi hanno rievocato significativi momenti attraverso le immagini, che hanno avuto la meglio perché hanno supportato l’emozione di un sodalizio bello e condiviso. Una realtà aperta al futuro, magari coinvolgendo anche il figlio di Caio, Cesar Augusto, oggi in Portogallo a completare gli studi musicali. Un segno e una volontà di continuare e magari passare il testimone ai giovani. È quanto è stato sottolineato a più riprese anche dai rappresentanti del gruppo folk di Pignola “Li Muscatasce”, Pierpaolo Albano e Donato Corleto, attuale presidente dell’associazione giovanile “Hello Mondo”.

La musica abbatte ogni barriera, anche quella della disabilità. Toccante la testimonianza di Pierpaolo Albano che da anni si occupa di volontariato tra i disabili rendendoli autentici protagonisti nei gruppi folk, inclusivi a tutto tondo.

E le emozioni hanno dato spazio alla celebrazione anche dell’uomo Caio Cesar, marito dall’animo buono come ha detto la moglie Joselma Csouza nella testimonianza-saluto ai presenti insieme all’amica musicista-ballerina brasiliana, Nyvia Soares che lo hanno accompagnato per l’occasione. Ma Caio Cesar ha confessato più volte il suo particolare affetto per le due comunità, tanto che la moderatrice della serata, Maria De Carlo ha suggerito ai due sindaci di conferirgli quanto prima la cittadinanza onoraria, un promemoria affidato alla vicesindaca di Ruoti Maria Troiano. Sarebbe un voler suggellare l’impegno e la musica del gigante “de core”, Caio Cesar, che fa da trait d’union anche nell’amicizia-collaborazione che è nata tra i due paese, dove i rappresentanti, già citati, dei gruppi folk delle due comunità sperano di continuare a realizzare nuovi incontri e magari un prossimo Festival folk internazionale anche a Ruoti.

In questo scambio di promesse i presenti tutti tra applausi e scambi di saluti si sono uniti al termine insieme agli amici e collaboratori tutti dell’evento per una foto di gruppo e spostarsi poi nel vicino locale per gustare i piatti tipici e soprattutto per danzare, cantare e rafforzare con la festa la gioia dello stare insieme. Dove c’è la musica non c’è odio e non c’è guerra. Una testimonianza di “bellezza” e di speranza, ci auguriamo, per ogni dove.         

 

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