Balvano non dimentica. Il 3 marzo una serie di iniziative per ricordare la più grande tragedia ferroviaria europea del treno 8017

Ricorre il 3 marzo l’80° anniversario della più grande tragedia ferroviaria d’Europa, quella del treno 8017 di Balvano, la ricorrenza che prende il nome dal numero del treno coinvolto, ma conosciuta anche con il nome di “disastro di Balvano”, dal luogo dell’accaduto. Per l’occasione, come accade ogni anno, il Comune di Balvano – con il patrocinio della Regione Basilicata – ha organizzato per domenica 3 marzo una serie di iniziative. A partire dalle ore 10 con la celebrazione della Santa Messa. A seguire, la donazione da parte dell’amministrazione comunale del quadro vincitore del concorso di Pittura Estemporanea 2023 dedicato alla tragedia ferroviaria e la consegna della riproduzione su tela dello stesso quadro. Seguiranno i saluti delle autorità e la deposizione del quadro e corona nella cappella dedicata alle vittime della tragedia ferroviaria. Nel pomeriggio, alle ore 15, un incontro e una mostra fotografica e documentale presso il Municipio, per poi recarsi sul posto della tragedia, nei pressi della Galleria delle Armi, con il supporto delle guide ambientali. Si rientrerà in paese più tardi per un convegno con interventi di storici e familiari delle vittime

Ricordiamo che nell’ambito della tragedia, furono 517 le vittime secondo i dati ufficiali, almeno 600 secondo altre fonti, visto che molti corpi non sono stati mai riconosciuti. Nella notte tra il 2 e il 3 marzo del 1944 il treno merci entrò nella “Galleria delle Armi”, situata tra le stazioni di Balvano-Ricigliano e Bella-Muro, sulla linea Battipaglia-Potenza. Il convoglio iniziò a slittare nella galleria, lunga 1692 metro. Non riuscì più a procedere, e le vittime furono centinaia, avvelenate dalle esalazioni delle due locomotive a vapore. La tragedia ferroviaria avvenne in un momento difficile della Seconda Guerra Mondiale, quando l’Italia era divisa in due, con gli Alleati a sud e a nord i tedeschi e la Repubblica di Salò.

Balvano non dimentica e ogni anno ricorda la più grande tragedia ferroviaria europea.

Claudio Buono

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