Bimba morta a Brienza, il Tribunale di Potenza assolve la pediatra da ogni accusa

Rinviata a giudizio a giugno 2021 con l’accusa di non aver fornito adeguata assistenza ad una bambina di Brienza, morta nel 2020 all’età di tre anni, una pediatra del Potentino è stata assolta dal Tribunale di Potenza dalle accuse a lei mosse. 

Ricordiamo che la professionista venne rinviata a giudizio a seguito della decisione assunta dal Giudice per le Udienze Preliminari del Tribunale di Potenza, che accolse nel 2021 le accuse mosse dal Pubblico Ministero. La bimba perse la vita il 13 marzo 2020, a causa – secondo il referto medico – di alcune complicazioni a seguito di una polmonite lobare. A finire sotto indagine fu proprio la pediatra di famiglia. La piccola perse la vita qualche ora dopo l’arrivo, da Brienza, al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Villa d’Agri. 

Le accuse nei confronti della pediatra hanno riguardato responsabilità colpose per il decesso in ambito sanitario, oltre all’omissione di atti di ufficio. Il processo si è svolto davanti al Collegio A del Tribunale di Potenza. Uno dei consulenti intervenuti, ha reso noto in aula che quello della piccola è stato un evento imprevedibile e che la morte della stessa non avrebbe alcuna correlazione con i comportamenti della pediatra. Per quest’ultima, invece, il Pubblico Ministero aveva chiesto una condanna a 2 anni e 8 mesi, accusata di non aver adottato tutte le terapie in grado di evitare il peggioramento delle condizioni della piccola. Ma a conclusione del processo, davanti al presidente Rosario Baglioni, la stessa è stata sollevata da ogni accusa e quindi assolta perchè non responsabile in alcun modo di quanto accaduto. 

Claudio Buono

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