Spopolamento e istruzione, da Sasso di Castalda parte la battaglia di un comitato per salvare le scuole e la cultura

E’ un problema che inizia ad interessare un bel po’ di piccoli Comuni montani. Lo spopolamento e la conseguente chiusura delle scuole che sono un fondamentale presidio culturale per una comunità. La problematica tiene banco a Sasso di Castalda, dove si è costituito un “Comitato Cittadino per la Scuola di Sasso”, con l’obiettivo di evitare la chiusura delle scuole e sensibilizzare le amministrazioni comunali a farsi carico del problema e portare avanti una battaglia per evitare la chiusura delle scuole e trasferimenti nei centri più grandi.

Lo scorso 12 settembre si è tenuto un incontro alla presenza del Sindaco Rocchino Nardo, del Comitato cittadino per la Scuola -costituito dall’85% dei genitori con figli iscritti presso il plesso di Sasso- e con la presenza di una grande rappresentanza dei cittadini e delle famiglie, una riunione consuntiva sull’evoluzione e gli aggiornamenti politici e tecnici inerenti le questioni e le criticità emerse in merito al futuro scolastico sassese. L’incontro si è aperto con delle introduzioni alla tematica da parte del Comitato per illustrare tutte le problematiche della scuola, ma anche le proposte avanzate per scongiurarne la chiusura che, ricordiamo, specie per quanto riguarda l’infanzia, è davvero un rischio concreto e reale. Nello specifico i punti all’ordine del giorno e i quesiti rivolti al Sindaco sono stati molteplici, sia di carattere tecnico e di fattibilità, sia da un punto di vista idealistico e più lungimirante.

“Il primo punto – fa sapere il Comitato – è stato relativo alle tempistiche di inizio della mensa scolastica. L’interesse del Comitato è quello di garantirne l’avvio il prima possibile ed evitare ritardi e lungaggini che creerebbero disagi alle famiglie, come già successo negli anni precedenti. A tal proposito il Sindaco ha fornito un quadro generale della situazione attuale spiegando che, per varie ragioni di carattere burocratico, si prevede di far partire il servizio non prima della metà di ottobre. Il secondo punto ha riguardato il trasporto garantendo il servizio del pulmino ai bambini provenienti da Brienza nonché l’estensione dello stesso a tutto il territorio comunale eliminando il vincolo delle fasce chilometriche che ne limitavano l’uso esclusivamente agli utenti delle zone periferiche. Inoltre, con grande soddisfazione da parte del Comitato che ha promosso fortemente il progetto, il Sindaco si è impegnato anche far partire la Sezione Primavera per l’anno scolastico 2024/2025 cercando le risorse necessarie per garantire il servizio a tempo pieno. La promozione della stessa sarà realizzata dal Comitato cittadino per la scuola in collaborazione con l’Amministrazione comunale nel mese di dicembre, in vista delle iscrizioni previste per il nuovo anno scolastico”.

Il Comitato ha suggerito poi al Primo Cittadino, “di farsi promotore con i Sindaci dei paesi che hanno le nostre stesse problematiche e di creare una rete comune per far pressione sulle istituzioni regionali affinché queste si facciano carico di sbloccare la proposta di legge ferma in Parlamento, in merito all’abolizione del limite numerico di alunni per la formazione delle classi. Proprio a causa di questi tetti numerici infatti, la nostra scuola dell’Infanzia rischia già dall’anno prossimo di perdere il servizio pomeridiano e probabilmente tra 2 anni di essere addirittura chiusa! Ricordiamo infatti che tale scenario si presenterebbe se il numero complessivo dei bambini fosse inferiore a 8 (se fosse inferiore a 10 invece verrebbe garantito solo il servizio antimeridiano). L’Infanzia quindi, rischia concretamente di chiudere ma con un effetto a catena su tutti gli altri segmenti didattici che avrebbero, inesorabilmente, lo stesso destino. Ed è proprio in virtù di questo rischio immediato e concreto che è nato il nostro Comitato, mosso dalla paura di perdere un presidio culturale di siffatta portata”.

“La chiusura della scuola, come più volte ribadito, sarebbe impattante su tutto il tessuto sociale, economico e culturale, penalizzando fortemente – continua il Comitato – i nostri bambini e creando un effetto a catena sulle famiglie, le attività e le iniziative ad essa connesse. Non è solo una questione scolastica, ma di sopravvivenza della comunità che ci vede coinvolti come cittadini attivi. Questa è la nostra mission, pertanto riteniamo sia doverosa la partecipazione di tutta la cittadinanza, aderendo al Comitato. “Mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme un successo”.

”Nonostante i limiti numerici – continua il Comitato – in centri come Missanello nel Potentino Ceresole nel Torinese le scuole dell’infanzia e primaria restano aperte. Si può fare sarà il nostro slogan”, ha concluso il Direttivo del Comitato Cittadino per la Scuola di Sasso.

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