Dalla Basilicata il sì all’autonomia differenziata. L’attacco del M5S: “Bardi e il centrodestra lucano tradiscono i lucani”

Il sì all’autonomia differenziata da parte del Presidente Bardi e della sua logora maggioranza di centrodestra (con bizzarri innesti) rappresentano un inaccettabile sacrificio della nostra Basilicata ai più volgari interessi di partito. Il Presidente Bardi, infatti, ha bellamente ignorato le richieste che provenivano in Consiglio Regionale dai banchi dell’opposizione e ha furtivamente “offerto” la nostra terra al disegno secessionistico del Nord-Est d’Italia. Con il suo sì all’autonomia differenziata, il centrodestra lucano, come già denunciato dai consiglieri regionali Gianni Leggieri e Gianni Perrino, ha scelto di condannare la Basilicata a una intollerabile condizione di subalternità rispetto alle politiche economiche nordiste. Politiche che si fondano su un grossolano errore di prospettiva che guarda al Mezzogiorno d’Italia come a una zavorra, a un freno rispetto al decollo della fiorente economia del Nord. Questa allucinazione, oltre ad aver colpevolmente affascinato il generale lucano, contraddice e attacca con violenza quei principi di unità, solidarietà e cooperazione che sono alla base del nostro dettato costituzionale. Il progetto dell’autonomia differenziata –  traghettato a Roma a bordo di un Carroccio malandato, con in testa Bossi e Calderoli – sancirebbe il tramonto del Paese Italia, a favore di una competizione cannibale tra le Regioni.

Non crediamo a coloro che affermano, in modo fraudolento, che, stando a questo disegno di legge, nulla cambierebbe (invarianza) per le Regioni non interessate alla richiesta di autonomia. Falso. Cosa accadrebbe, infatti, ad esempio, se la Regione Lombardia modificasse al rialzo i contratti di lavoro per il personale sanitario e il corpo docente? E se ottenesse maggiori finanziamenti per la formazione degli stessi? Accadrebbe che la Lombardia avrebbe medici e insegnanti meglio pagati e meglio formati, ma a spese della collettività tutta! Ebbene, a questa follia, la Basilicata, per bocca del Presidente Bardi, ha detto sì. 

Il centrodestra lucano deve aver fatto male i suoi conti se ha creduto di abbindolare e ammansire il popolo lucano a suon di bonus gas: mentre ci riempiono gli occhi con le bollette (non tutte, in verità) a zero euro, tagliano le gambe alla nostra Basilicata, trasformandola nella zavorra di quel Carroccio nordista che ci vorrebbe esattamente così. E no, non ce la prendiamo (solo) con Bossi e Calderoli, ma con il centrodestra lucano totalmente asservito ai diktat di Pontida in salsa cacio e pepe romana, ossia con quella classe dirigente che ha abdicato il proprio ruolo e sacrificato gli interessi della propria terra agli equilibri di governo. A tutto questo, però, la comunità lucana reagirà e lo farà attraverso una grande mobilitazione collettiva. Chiediamo al Presidente Bardi di chiedere scusa alle lucane e ai lucani e di ritrattare l’incomprensibile posizione del centrodestra di Basilicata a favore dell’autonomia differenziata. Nel frattempo, Presidente Bardi, abbia la compiacenza di non nominare più, proprio nell’anno in cui ricorre il suo centenario, il nome di Rocco Scotellaro. Dal posto in cui si trova, si sta rivoltando. E, insieme a lui, Francesco Saverio Nitti, Giustino Fortunato e noi, tutte e tutti noi. Ci vediamo presto, in piazza. 

Lo comunica Alessia Araneo, coordinatrice del M5s per la provincia di Potenza.

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