In Basilicata è ancora boom di “ping calls”: squilli dalla Tunisia, ma occhio alla truffa

Continuano anche in questo periodo di emergenza sanitaria il fenomeno di “ping calls”, ovvero le chiamate truffa con prefisso +216 (Tunisia). Per la precisione, bisognerebbe parlare di squilli anziché di chiamate, giacché il telefono suona una volta sola e poi, dall’altro capo della linea, riagganciano. Sono numerose le segnalazioni giunte in questi giorni a melandronews.it. Mentre c’è tanta preoccupazione per quanto sta accadendo in Italia, continua imperterrito il tentativo di truffa da non si sa chi. Ormai da quasi un anno, si moltiplicano le segnalazioni di questo tipo alle sedi delle associazioni dei consumatori. Molti cittadini ricevono squilli, al massimo due, oppure si  trovano sul cellulare chiamate senza risposta con il prefisso internazionale +216 (Tunisia). “L’obiettivo – come ha spiegato tempo fa Adele Chiara Cangini, responsabile Adiconsum Emilia Centrale – è far leva sull’abitudine dell’utente a richiamare un numero in caso di chiamata persa. Se lo facessimo anche in questo caso, però, rischieremmo di trovarci immediatamente svuotato il credito telefonico, oppure l’attivazione di una miriade di servizi in abbonamento non richiesti, ovviamente con costi elevati». Fino a qualche tempo fa le “ping calls” dalla Tunisia provenivano esclusivamente da due numeri di telefono (+216 28 915 036 e +216 28 914 685), ora arginati dall’intervento delle autorità. Tuttavia le numerose segnalazioni che Adiconsum continua a ricevere dimostrano che ciò non è bastato e che i malintenzionati effettuano la truffa utilizzando altri recapiti. «Considerando che anche bloccare i singoli numeri di telefono non sarebbe particolarmente efficace, – continua Cangini – allo stato dell’arte il più efficace dei consigli per difendersi da queste chiamate truffa è tenere a mente il prefisso +216 e non rispondere né richiamare nessuno di questi numeri. Suggeriamo, infine, di stare attenti anche alle chiamate provenienti da Moldavia (prefisso +373) e Kosovo (prefisso +383), anch’essi già noti per pratiche fraudolente». 

 

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