“La mafia nigeriana mette piede in Basilicata”. L’allarme lanciato da Di Giacomo (Una Nuova Italia) dopo l’operazione dei Carabinieri

La cellula criminale nigeriana sgominata nei giorni scorsi a Potenza, grazie all’efficace e tempestiva operazione dei Carabinieri, per Aldo Di Giacomo, segretario di “Una Nuova Italia-Basilicata”, “è il segnale inequivocabile che a contendersi con i cinesi il titolo di “quinta mafia” sono i nigeriani arrivati persino nelle periferie urbane e dediti a tanti traffici illeciti e non solo allo spaccio di droga come è avvenuto a Potenza”. “Una situazione -ha aggiunto- che, nonostante l’aumento di detenuti di nazionalità nigeriana nelle carceri italiane, nel giro di pochi anni, per oltre il 65%, continua ad essere fortemente sottovalutata. A sostenerlo è Aldo Di Giacomo, presidente di Una Nuova Italia-Basilicata. Non ci interessa fare classifiche tra le varie organizzazioni della criminalità organizzate italiane e straniere operanti nel nostro Paese quanto piuttosto – continua – mettere in guardia contro il fenomeno di affiliazione che avviene nei centri di accoglienza ad opera di nigeriani giovanissimi e autori di reati minori secondo i meccanismi collaudati dai capimafia. Il centro diventa il luogo preferito per “formare” nuovi criminali sempre più spietati come testimoniano tante aggressioni a persone anziane e violenze sessuali contro donne italiane. E da tempo abbiamo chiesto lo smantellamento del Centro speciale di Palazzo San Gervasio. Continuo a sostenere che – dice Di Giacomo – non si deve scambiare l’accoglienza di profughi nigeriani ed extracomunitari in genere con tolleranza. Ci conforta però la pronta reazione dei carabinieri e delle forze dell’ordine che registrano anche in Basilicata una crescita di fiducia da parte dei cittadini. Del resto il lavoro degli uomini e delle donne dell’Arma dei Carabinieri in Basilicata – conclude Di Giacomo – è emerso con evidenza anche in occasione dell’operazione contro la mafia nigeriana: sono il baluardo di difesa dalla criminalità organizzata e punto di riferimento dei cittadini ai quali trasmettono sicurezza. Per questo oltre al riconoscimento dell’insostituibile ruolo svolto, da parte delle istituzioni e della politica deve venire l’impegno a rafforzare strutture, mezzi, personale per agevolare il loro lavoro oltre che per rendere più efficace l’attività di contrasto ad ogni tipo di criminalità, illegalità e corruzione”. 

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