Lavori per il 6° lotto della Tito-Brienza, l’appello del consigliere Benedetto: “Lavorino le imprese lucane”

Adesso che il progetto definitivo della «Tito-Brienza» sesto lotto è entrato nella fase di avvio dei lavori non consentiremo che subappalto e manodopera siano solo a vantaggio di imprese e lavoratori extraregionali. Da notizie diffuse pare che la cosiddetta “variante di Brienza” appaltata nel giugno 2014 alla Itercantieri Vittadello per un importo di 64,3 milioni di euro con una previsione di circa tre anni e mezzo di esecuzione sia diventata oggetto di trattative con aziende del centro-nord tagliando fuori le piccole e medie imprese lucane specializzate e quelle artigiane che guardano a questi lavori come un’opportunità rilevante tenuto conto della crisi del comparto costruzioni che si protrae già da anni. Da assessore regionale alla Mobilità ho lavorato ai tavoli di Roma dell’Anas e dell’Osservatorio Regionale Opere Pubbliche al Dipartimento per snellire le procedure burocratiche e contestualmente per garantire che almeno una parte dei lavori siano svolti da imprese della nostra regione con manodopera locale. Per questo insisto a non abbassare la guardia ma anzi ad accrescere attenzione e vigilanza perché gli impegni assunti ai tavoli nazionali e regionali siano mantenuti nell’interesse dell’economia, dell’imprenditoria e dei lavoratori lucani. Non dimentichiamo che la Regione impiega risorse proprie derivanti dalle royalties del petrolio in aggiunta a quelle Anas e Ministero Infrastrutture. Ragione in più perché, in vista di un incontro promosso sabato prossimo a Brienza da Api e sindaci del Melandro, il Presidente Pittella intervenga. Stiamo parlando di un’infrastruttura che le comunità interessate aspettano da decenni e che i sindacati dei lavoratori edili considerano una grande opportunità di occupazione in un comparto che dal 2008 ad oggi registra una perdita di circa 5000 posti di lavoro nella nostra regione per il solo settore edilizio.

comunicato stampa

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