Tito, “Truffa del carabiniere” sventata da quelli veri: anziana 83enne era già pronta a consegnare 2.500 €

Continua senza sosta la presenza ed il controllo del territorio operato nei paesi dai Carabinieri della Compagnia di Potenza, guidata dal Capitano Gennaro Cascone. Infatti, in data odierna, in Tito, i militari della locale Stazione, grazie anche ad un’impiegata dell’ufficio postale, riuscivano ad evitare che l’ennesima truffa ad un’anziana venisse consumata. Precisamente, la donna, classe 1935, vedova, casalinga, veniva contattata telefonicamente da un sedicente Carabiniere di Roma, il quale, dopo essersi qualificato, riferiva di trattenere il nipote della donna in caserma, in quanto accusato di aver provocato un sinistro stradale con feriti. E quindi, poiché bisognava riparare al danno economicamente, le chiedeva di recarsi presso l’ufficio postale e prelevare la somma di euro 2500,00 (duemilacinquecento), che sarebbe poi stata ritirata da un avvocato di Potenza. L’ignara anziana, in buona fede, in costante contatto telefonico con il malfattore ed i suoi complici, si recava alle Poste e nel momento in cui voleva effettuare l’operazione, l’impiegata notava nella signora una certa agitazione, le chiedeva cosa avesse e cosa fosse successo. Solo a questo punto, capito l’infame sistema escogitato in danno della pensionata, immediatamente chiamava il 112 ed una pattuglia della Stazione di Tito interveniva prontamente sul posto, raccogliendo la deposizione della malcapitata ed avviando le prime indagini. In tal modo il reato non veniva portato a compimento ed efficace risultava l’azione di prevenzione.  Si coglie l’occasione, per il futuro, di ricordare che gli appartenenti alle Forze dell’Ordine, se vanno in una casa, indossano l’uniforme e hanno veicoli riconoscibili con scritte quali: “Carabinieri”, “Polizia di Stato”, “Guardia di Finanza” o “Polizia Locale”, non bisogna aprire la porta di casa a sconosciuti, anche se dichiarano di essere dipendenti di aziende di pubblica utilità. Verificare sempre con una telefonata da quale servizio sono stati mandati. Non bisogna chiamare, assolutamente, utenze telefoniche fornite dagli sconosciuti, perché dall’altra parte potrebbe esserci un complice. Se non si è sicuri, non aprire la porta per nessun motivo, dire di tornare più tardi e chiamare il 112, nessun Ente od azienda manda personale a casa per il pagamento delle bollette, per rimborsi o per sostituire banconote false. I veri funzionari preannunciano le loro visite tramite telefonate e/o lettere. Nessun dipendente può riscuotere o rimborsare importi in denaro a domicilio, non fermarsi mai per strada per dare ascolto a sconosciuti che chiedono informazioni, dati personali oppure invitano a mostrare documenti, denaro ed oggetti di valore. Per le operazioni in Banca e/o in Posta, se possibile, farsi accompagnare, soprattutto nei giorni in cui vengono pagate le pensioni ed in quelli di scadenze generalizzate. Ricordare sempre che nessun cassiere insegue per strada i clienti per rilevare un errore nel conteggio del denaro che ha consegnato. Se si ha il dubbio di essere osservati, fermarsi all’interno della Banca o della Posta e parlarne con gli impiegati o con il personale di vigilanza. Se questo dubbio assale per strada, entrare in un negozio o cercare una compagnia sicura.

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