Officine Popolari Lucane, ecco “Ritmo popolare” a suon di chitarra e tamburi

Con “Ritmo Popolare”, il nuovo singolo scritto e musicato da Pietro Cirillo, leader delle Officine Popolari Lucane, la band rilancia la propria produzione artistica, questa volta avvalendosi della collaborazione sonora di Mimmo Cavallaro, ambasciatore della melodia etnica calabrese. Il featuring tra il cantautore tricaricese e quello cauloniese ha dato vita ad un brano segnato dalla world music d’autore, cadenzato dagli immancabili tamburi e dal suono della chitarra dei due artisti, che partendo dai vicoli stretti, silenti ed abbandonati di un piccolo paese lucano, arriva a cantare l’intero Sud, accomunato dalla stessa sorte, dove solo il dialetto e la timbrica delle percussioni sono visti come espedienti efficaci per superare la stasi di una terra in cui il tempo sembra non avere più valore. Qui al Sud, dove i luoghi natii con molta facilità si trasformano in spazi ostili a causa dell’emigrazione, tanto da essere facilmente ribattezzati come dolceamari, il rito quotidiano del sorgere del sole scalda i volti, i ricordi e le memorie dei borghi, continuando a donare fiducia a quanti si sentono accomunati dalla lingua dei padri che elargisce forza senza eguali, perché capace di raccontare, di tramandare, di fare comunità e di rinfrancare il cuore di chi crede ancora che il Mezzogiorno abbia la sua chance. Un inno al dialetto, perché difenderlo è un po’ come tutelare sé stessi e quella sapienza di un tempo che qui si serba ancora come ricchezza disponibile. La scelta del ritornello in lingua italiana sembra il logico strumento di chi deve necessariamente uscire dal particolarismo e dalla regionalità per comunicare a tutti, con il più ampio richiamo possibile, che un tamburo, accompagnato dall’idioma locale e dalla ritmica popolare, elementi semplici che sono alla base di ogni singola realtà meridionale, può ancora essere il vettore efficace del canto di chi, in questo piccolo pezzo di mondo, nutre speranza per la propria terra, intesa come il bene comune più prezioso.

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