Ruoti, “Quella vignetta su Facebook è satira politica”. Il GIP archivia le accuse nei confronti di Gentilesca

Si è conclusa con un decreto di archiviazione (in foto), del Giudice per le Indagini Preliminari Luigi Setola, la querela sporta dall’ex Sindaco di Ruoti, attuale vice Sindaco, Angelo Salinardi, e da tre appartenenti alla Polizia Locale, nei confronti del consigliere comunale del “Gruppo Ruoti 2017”, Franco Gentilesca. La querela verteva su di un post pubblicato nel gennaio  2017 da Gentilesca sul proprio profilo Facebook dove ritraeva gli agenti della Polizia Locale in una vignetta con una telecamera montata sul berretto con la dicitura “La banda del buco”. Il post era collegato sarcasticamente alla chiusura dell’attività “White Cafè” imposta dal Comune di Ruoti per quindici giorni a seguito dello svolgimento di due eventi di intrattenimento musicale svolti durante il periodo natalizio nella medesima attività. Lo stesso provvedimento di chiusura emesso dal Comune di Ruoti nei confronti del “White Cafè” è stato dichiarato illegittimo nello scorso dicembre dal Tar di Basilicata, che ha condannato il Comune al risarcimento dei danni subiti dall’attività per il periodo di chiusura imposto. La difesa condotta dall’avv. Michele Riccio ha dimostrato l’infondatezza di quanto accusato dai querelanti ed il Giudice nella sua ordinanza ha riconosciuto il carattere satirico e di critica politica per la particolare attenzione prestata a questa vicenda. Questo il commento di Gentilesca: “Ancora una volta l’autorità giudiziaria si è trovata ad intervenire a difesa della libertà di parola, di critica politica e “scomode verità” lanciate dalle testate locali e non bugie della minoranza e proprio per questo la magistratura puntualmente non può fare altro che rispedire al mittente archiviando le denunce. Dialogo e critica a cui l’amministrazione comunale non è abituata cercando sempre dei cavilli per screditare il lavoro minuzioso posto in essere dal gruppo di minoranza nel controllo dell’attività amministrativa prodotta dalla maggioranza. Attività amministrativa che spesso nel nostro Comune sfocia negli abusi come nel caso della chiusura del White Cafè, che come detto precedentemente, vede certificata dal Tar Basilicata l’illegittimità del provvedimento ed a pagarne le spese sono sempre i cittadini”

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