Ciak lucano sugli anni di piombo per un film sul magistrato Coco, assassinato dalle Brigate Rosse nel 1976

Un cast di giovani talentosi, quasi tutti lucani. E non solo davanti alla macchina da presa, ma anche fuori dall’obiettivo, dalla produzione al make–up il corto parla lucano, una prerogativa del regista Gianni Saponara che ha forti radici lucane. Un corto che parla e tratta un tema delicato come gli anni di piombo puntando i riflettori sugli uomini, in particolare su quell’uomo della scorta del giudice Coco (nella foto in basso), Giovanni Saponara, che a Salandra ha lasciato forte il suo ricordo di uomo onesto, marito e padre amorevole che, per la Patria, ha sacrificato la propria vita. «Un progetto – ha spiegato il regista, Gianni Saponara – complesso che ho fortemente voluto coinvolgesse tutta la comunità di Salandra, mio paese d’origine. Un’emozione il calore della gente e la professionalità di tutti, soprattutto di Donatella che ha avuto una sensibilità particolare nell’interpretare Angela Zagaria». Un prodotto lucano di grande spessore, un corto dal forte valore civile, in parte finanziato coco-11020-kPTC-U1080666183398SGC-428x240@LaStampa.itdal Mibac, che ha vinto il Bando indetto dalla Lucana Film Commission (200.000 euro a lungometraggi, cortometraggi, documentari e web series). Un lavoro di squadra che ha unito una comunità, dalla disponibilità totale degli inquilini del palazzo in cui vengono girate alcune scene all’entusiasmo del signor Antonio che, nei giorni in cui è stato realizzato in scala 1.1 l’arco di Santa Brigida dove è stato assassinato il giudice Coco e il poliziotto Saponara, ha contribuito a dare luce al progetto. Una struttura identica a quella che si trova a Genova, realizzata da Nunzia Decollanz, Vincenzo Terlimbacco, Flavio Russo, che adesso la comunità di Salandra vuole che rimanga lì e che non venga abbattuta, un desiderio forte che ha portato addirittura ad una petizione perché questo pezzo di scenografia resti un ricordo nel cuore del paese di Giovanni Saponara. Giovanni Saponara è interpretato da Simone Castano, attore originario di Matera che ha lavoro in diverse produzioni teatrali e cinematografiche e si dedica anche alla regia teatrale, alla drammaturgia e alla direzione di laboratori per ragazzi. La moglie di Saponara, Angela Zagaria, è interpretata dalla splendida attrice catanese Donatella Finocchiaro, sul set insieme a sua figlia di appena due anni. Un curriculum di tutto rispetto, quello della Finocchiaro, perfetta sia nel grande schermo che sul palcoscenico, vanta collaborazioni con registi del calibro di Tornatore, Morante, Avati e Allen; il trucco affidato alle sapienti mani della potentina Giuliana Marsico, la produzione dei lucani Marco Giuseppe Albano e Angelo Troiano.

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno

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