33 € per i potentini e 102 € per i materani: secondo i dati della Uil tanto costerà il “funerale” della Tasi

foto c.vaccaro - miglioreIl 16 dicembre (data fissata per il pagamento del saldo della TASI e dell’IMU), scadenza definita dal Presidente del Consiglio come il “funerale della TASI”, il “funerale” costerà per la prima casa ai materani in media 102 euro (media annua 2015: 142 euro) e ai potentini 33 euro (media annua 2015: 65 euro). Questi dati emergono dal Rapporto UIL su IMU e TASI elaborato dal Servizio Politiche Territoriali della Uil. Nelle sole città capoluogo il costo medio sarà di 203 euro (di cui 106 euro da pagarsi con il saldo di dicembre), a fronte dei 194 euro pagati nel 2014, con un aumento medio del 4,6%. Cifre decisamente più alte, per quanto riguarda il saldo IMU sulle seconde case: al netto degli 844 Comuni “ritardatari” (Enti che hanno approvato dopo il 30 luglio le delibere come nel caso di Matera dove si passa dall’1 per mille all’1,8 per mille), la tendenza  – riferisce la Uill – è stata quella di confermare le aliquote dello scorso anno,  ma ben 958 Comuni (il 12,4% del totale), hanno rivisto al rialzo le aliquote e/o diminuito le detrazioni, tra cui 12 Città capoluogo di provincia; soltanto 143 Municipi hanno, invece, diminuito le aliquote o alzato le detrazioni, tra cui 6 Città capoluogo. Saranno 19,7 milioni i proprietari di prima casa chiamati al versamento dell’ultima (e definitiva?) rata della TASI a cui si aggiungono 25 milioni di proprietari di altri immobili chiamati a versare l’IMU e la TASI. Il conto tra IMU e TASI con il saldo di dicembre sarà di 12,8 miliardi di euro di cui 10,1 miliardi per l’IMU 2,7 miliardi di euro per la TASI (1,9 miliardi di euro per la prima casa). Con l’acconto di giugno e il saldo di dicembre tra IMU e TASI gli italiani verseranno nelle casse pubbliche complessivamente 24,8 miliardi di euro, di cui 19,8 miliardi di euro per l’IMU e 5 miliardi di euro per la TASI (3,7 miliardi di euro per la prima casa). Per la UIL ogni riduzione del carico fiscale è benvenuta, commenta Carmine Vaccaro, segretario Uil, compresa la TASI, dal momento che l’81% dei proprietari di un’abitazione principale sono lavoratori e lavoratrici dipendenti e pensionate e pensionati anche se è sempre opportuno mantenere un principio di equità agevolando, il più possibile,  le persone meno fortunate. Tuttavia,  diventa fondamentale, come abbiamo avuto modo di dire più di qualche volta, assicurare nel tempo e strutturalmente la totale e completa copertura delle risorse ai Comuni, per evitare ciò che è già accaduto in passato: si toglie una tassa e si aumentano altre tasse, oppure si riducono i servizi essenziali. È bene ricordare che il sistema di tassazione e tariffazione locale non è composto solo da Tasi, IMU e Addizionale Comunale IRPEF (tributi questi che per il 2016 non potranno aumentare), ma offre un ampio ventaglio di balzelli che colpiscono, più o meno, la stragrande maggioranza delle famiglie come le tariffe sugli asili nido, le residenze per anziani, i trasporti e la tassa rifiuti (Tari), per i quali, per il prossimo anno, si potrebbero verificare ulteriori aumenti rispetto a quelli già registrati nel corso di quest’anno. Sul fisco locale – continua il segretario UIL – servono certezze, perché con cambi di nome, di regole di scadenze, oltre che ad aumentare il peso fiscale si disorientano i contribuenti, partendo dal peso casa e Addizionali Comunali IRPEF.”

 

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