Il bonus idrocarburi per i lucani? “E’ un’elemosina”. Pareri discordanti sulle prossime ricariche

card-idrocarburiPOTENZA – C’è chi parla e chi, invece, alle parole preferisce i fatti. E così anche a ferragosto non si placano le polemiche intorno al «bonus carburante». Il Fondo nazionale alimentato dal 3% delle royalties versate dalle compagnie petrolifere ai territori interessati da attività estrattive, con il decreto dei ministri Guidi (Mise) e Padoan (Mef), è stato ripartito. Conti fatti è arrivato naturalmente il coro di favorevoli e contrari, accompagnato dalle solite dichiarazioni di «circostanza» e la «soddisfazione» di quanti ne rivendicano la paternità e ne vantano i benefici. «È un’elemosina», per alcuni. «Una famiglia di 4 persone, con reddito inferiore a 28 mila euro, arriverà a prendere 1.500 euro», replicano altri. «Il fondo dovrebbe andare ai meno abbienti e il reddito da tenere in considerazione dovrebbe essere quello familiare», sostengono non soddisfatti della nuova rimodulazione per fasce di reddito. Forte la spinta delle parti sociali in questa direzione (e di conseguenza anche il dubbio: l’Isee si fa ai Caf che avrebbero qualche beneficio). Punti di vista diversi di quel «chiacchiericcio» che accompagna il bonus lucano anche sotto il sole di ferragosto in una regione dove è certo che tanti patentati, però quel bonus lo hanno «snobbato». Niente pieno di carburante (benzina o diesel), soldi dimenticati, ma tanto parlare di povertà, meno abbienti, disagio sociale e quant’altro. Si vorrebbe cambiare, tante idee diverse ma nulla si muove. Eppure quell’elenco di risorse distribuite a 13 regioni italiane nei 5 anni di istituzione del Fondo (che la Gazzetta ripubblica di nuovo) continua a interrogare. La Basilicata svetta in cima alla classifica con la somma più alta. Ma questa è storia nota. La segue il Piemonte, che non ha tolto nulla alla Basilicata, ma vive delle sue royaltiese con una produzione di idrocarburi ormai in calo concentrata nei comuni dell’Ovest del Ticino: Romentino, Trecate e Galliate. È un caso che vale la pena citare. Il Mise assegna al Piemonte per il 2009, la somma di 2,4 milioni e per il 2010 di 3,8 (ridotti a 3,1 dopo il pignoramento). Per oltre 2 anni i fondi sono rimasti fermi in Regione, ma nel 2013 è arrivata la Delibera di Giunta regionale. Anche lì, ci sono state dimenticanze e polemiche, ma ministero_sviluppo_economico_Ndopo che il Mise ha escluso l’utilizzo del Fondo «per opere di mitigazione ambientale, di sistemazione urbana o coperture di costi relativi all’ambiente», si è scelto di destinare il Fondo «sulla base del numero di impianti localizzati in ciascun territorio», ai patentati maggiorenni, ivi residenti. E così il Comune di Romentino, con 8 impianti estrattivi, ha erogato ai 3.500 patentati buoni carburanti per 325 euro; quello di Trecate, con 6 impianti, ha erogato 60 euro ai 12 mila patentati; e Galliate, con 2 impianti, ai 10 mila patentati, ha erogato 25 euro. Cifre diverse, soprattutto in funzione del numero di residenti, anche se i comuni sono così vicini, ma nessuna delle polemiche a cui si assiste da anni in Basilicata. A inizio agosto sono partite le operazioni per erogare il secondo buono in ottobre. Dovrebbe oscillare sui 390 euro a Romentino e 80 a Trecate. Per il primo bonus, i due comuni si erano organizzato insieme, per il secondo ognuno si muove autonomamente. Romentino ha affidato le operazioni a una società che collabora con il Comune e che per questo selezionerà e occuperà tre giovani disoccupati. Ma tutto il mondo è paese e anche in Piemonte come in Basilicata c’è chi non ha ritirato il buono: circa 20 mila euro che, se non saranno ritirati entro settembre, torneranno in cassa a Romentino, che, come Trecate, offre la possibilità di non ritirare il buono e devolvere la somma per alcuni progetti individuati dal Comune. E arriva «Trecate riparte grazie a voi», lo slogan della campagna «Pulizie di primavera», finanziata proprio grazie alle somme del bonus carburante devolute dai cittadini. Sono bastati per retribuire mille ore di lavoro ai cittadini disoccupati cofinanziando lavori di manutenzione e sistemazione urbana. Piccoli ma significativi gesti per far crescere il senso di comunità e condivisione anche con poco. . Una goccia nel mare, certo, nella consapevolezza che se il terzo bonus per il Piemonte sarà di 4 milioni, poi scenderà a 2,5 per il calo della produzione, segno tangibile che le royalties non sono eterne. Una bella lezione alla ricca, «povera» Basilicata.

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno

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