Dati Rapporto Migrantes: 1.104 lucani partiti nel 2019. Emigrazione giovanile alla ricerca di una nuova vita e lavoro

“I dati del Rapporto Migrantes Italiani nel Mondo, presentato a Roma, confermano la tendenza anche lucana di una emigrazione fatta di giovani scolarizzati che partono alla ricerca di una nuova vita anche attraverso la ricerca di un lavoro marginale e sottodimensionato rispetto alle proprie capacità. Ed in questo tempo di Covid e di una idea per il dopo Covid, – rileva Luigi Scaglione, Presidente del Centro Studi e Coordinatore delle Consulte regionali in senso al CGIE – bisogna immaginare politiche che garantiscano il rientro, il ritorno, opportunità di utilizzo di questo patrimonio culturale che l’intero Paese ed anche la nostra Regione ha messo in campo. Non basta il dato numerico di soli 1104 lucani partiti nel 2019 ed iscritti ufficialmente all’Aire a spiegare che la percentuale bassa, pari allo 0,8% degli espatri nazionali, non è di fatto indicativa di un fenomeno che continuo ad essere costante che portano ad un totale di 133.914 i lucani ufficialmente residenti all’estero, – ha aggiunto Scaglione – perché la percentuale che incide sulla popolazione residente di alcuni comuni lucani in testa alla graduatoria, come Marsico Nuovo, San Fele, Potenza, Lauria e Oppido Lucano nell’ordine, confermano la tendenza ad un impoverimento culturale delle nostre comunità e non solo allo spopolamento generale che pure funziona in questa direzione.

Il richiamo che ha fatto anche il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, a riscoprire la memoria, a vivere in simbiosi con le nostre comunità organizzate e presenti all’estero, conferma la bontà di una scelta fatta in questi anni attraverso la costituzione e la tenuta in vita di una rete di lucani all’estero, troppo spesso dileggiata o marginalizzata ed in questi ultimi tempi, tenuta quasi sottovoce ed in silenzio, nonostante gli sforzi che abbiamo fatto e continueremo a fare anche come Centro Studi Internazionali ed in diretto collegamento con le azioni messe in campo anche dalle altre regioni, all’interno del Consiglio generale degli Italiani all’estero. Un occhio di riguardo, – ha spiegato infine Scaglione analizzando i dati del rapporto per la Basilicata – infine, alle nostre comunità che soffrono, come, quella venezuelana o dell’intero Sudamerica, stretta nella morsa di continue e cicliche crisi economiche e di un sistema sanitario che sta collassando. Le notizie che arrivano dall’Argentina, non ci inducono ad essere ottimisti”.

Analizzando anche i dati dei migranti lucani, tra le mete di chi si è iscritto nell’ultimo anno all’AIRE e, comunque, di chi parte oggi dall’Italia, è possibile rintracciare delle traiettorie ben definite. Il profondo Nord dell’Europa: oltre 2 mila iscritti in Irlanda, 669 in Svezia e 423 in Norvegia.  Il cuore dell’Europa con Paesi Bassi (2.749 trasferiti) e Lussemburgo (oltre mille). Una inversione di tendenza su cui ragionare per credere in una Comunità Europea dove i nostri lucani, giovani e non, fanno la loro parte.

Fonte: La Gazzetta della Val d’Agri

 

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