Covid-19 e matrimoni, gli operatori lucani del settore: “In ginocchio, specie dopo l’annuncio dei Vescovi”

Lettera aperta dell’Associazione “Professione Wedding Basilicata” al Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi, al Prefetto di Potenza Annunziato Vardè, al Prefetto di Matera Rinaldo Argentieri. Di seguito la lettera.

“La nostra Associazione è nata da poco e raggruppa in forma libera e spontanea tantissimi rappresentanti “lucani” del mondo Wedding, composto da: Sale Ricevimenti, Atelier di Abiti da Sposa e Sposo, Fotografi e Cineoperatori, Musicisti, Fiorai, Negozi di liste Nozze, Parrucchieri ed Estetisti. Ben 66 operatori che potete vedere sotto a questa lettera quali firmatari della stessa. La nostra Associazione è nata a seguito dei grossi problemi e disagi causati dall’attuale Emergenza sanitaria da Coronavirus. La nostra lettera è un grido di allarme di un settore intero, che offre sostentamento economico a tante famiglie della Regione, e che si sente profondamente colpito non solo dalla Pandemia in atto, ma anche dalla scarsa attenzione degli Organi politici e di controllo del territorio, a cui oggi ci rivolgiamo, circa la divulgazione a mezzo stampa, TV, radio, e attraverso la vasta comunità di ogni singola Parrocchia, di “consigli” e “direttive” che stanno generando ulteriore preoccupazione verso le coppie di giovani che avevano deciso di sposarsi nel 2020, oltre a tutti gli altri eventi quali Comunioni e Cresime.

Ci riferiamo in modo specifico alle lettere e alle interviste rilasciate da Monsignor Ligorio e Monsignor Caiazzo, nelle quali si consiglia a tutti coloro che si dovevano sposare il 2020 a rimandare al 2021…..Queste pubbliche esternazioni hanno provocato e stanno provocando molta apprensione nelle coppie e relative famiglie, tanto da convincere le stesse coppie a rimandare il loro matrimonio nel 2021. E’ nostro dovere rammentare che il nostro settore, quello del Wedding”, è vitale per l’economia del nostro territorio perché siamo tra i pochi settori commerciali che offre sostentamento economico a tanti giovani, che seppure impiegati solo stagionalmente, dà loro la possibilità di proseguire gli studi universitari e di contribuire al reddito di famiglia in modo importante! Queste esternazioni stanno generando tanti differimenti di date matrimoniali, non registrate nei giorni precedenti. Infatti, a partire dalla giornata del 2 di Aprile, stiamo ricevendo tante telefonate di coppie che avevano o già deciso di sposarsi in agosto, settembre, ottobre e dicembre o che avevano spostato il loro matrimonio in questi mesi a seguito dell’emergenza eccezionale che stiamo vivendo. Ogni matrimonio differito al nuovo anno, che magari poteva essere svolto quest’anno, non procura alcun reddito a tanti giovani!!

Siete al corrente di quanti giovani lavoratori vengono impiegati per il solo giorno del matrimonio dalle nostre parti? Ve lo diciamo noi: per la sala ricevimenti: almeno 25 adetti tra camerieri, bevandiste, cuochi, addetti alla pulizia, etc. poi bisogna aggiungere almeno 4 fotografi e cineoperatori, 5 musicisti, 2 fiorai, 2 per bomboniere e liste nozze, 3 per Parrucchieri ed Estetisti solo per citare i lavoratori diretti impiegati. In totale parliamo di ben 41 giovani che perdono una giornata di lavoro! Oltre a ciò si aggiungono specifici problemi di attività, quali Atelier di abiti da Sposa-Sposo e Liste Nozze, che prima di Marzo avevano già ritirato le proprie Collezioni 2020 e che si ritrovano un magazzino da pagare che resterà in deposito.  Moltiplicate questa cifra per il numero di matrimoni rinviati e tirate le somme.

E’ ovvio che noi operatori ci adatteremo e rispetteremo alla lettera le disposizioni e ordinanze che il nostro Governo centrale e regionale ci imporrà, ma non va sottaciuto che siamo e resteremo il settore più colpito, con le più basse tutele in assoluto perché i nostri contratti di lavoro sono per lo più “stagionali” e “a chiamata”, con zero tutele da parte dello Stato. Per cui, a nostro sommesso parere, riteniamo che le autorità ecclesiastiche dovrebbero occuparsi delle incombenze spirituali, per le questioni temporali c’è lo Stato e la legge positiva. Come insegna il Cristo, bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio. Questo è il caposaldo su cui si fonda il Cristianesimo. Ciò posto, avremmo preferito ricevere da parte delle autorità ecclesiastiche locali, un sostegno morale alle nostre problematiche, un invito alla preghiera, un invito a non smettere di sperare e sognare…..non un invito a “spostare i matrimoni”. Chiediamo alle Autorità competenti che ci governano, che tanto stanno facendo per evitare la divulgazione del contagio, al fine anche di evitare il più possibile che l’emergenza sanitaria diventi anche una emergenza economica di intervenire sulla questione richiamata in questa lettera, per far si che nessuno al di fuori di loro intervenga a definire quando e come aprire le nostre attività. La linea del Governo centrale è stata chiara: si và di quindici giorni in quindici giorni, proprio per prendere la decisione più saggia, tenendo conto prima dell’aspetto legato alla salute pubblica e poi quello legato alla tenuta economica del paese. Questa è la linea che vogliamo seguire, senza ricevere interferenze da terze parti, che evidentemente vogliono andare oltre i loro compiti. Certi della vostra comprensione, Vi salutiamo cordialmente”.

Firmato dagli attuali Associati a “Professione Wedding Basilicata”.

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