I lucani sempre di meno: nel 2018 scomparsi oltre 4000 residenti. Stranieri «terza città», e fanno più figli

Addio a Francavilla. Perché nel 2018, in Basilicata, è come se il centro sinnico fosse scomparso. E se in Italia è allarme declino demografico (per la prima volta dal 1861 quattro anni in fila di calo) per uno 0,2 per cento in meno di popolazione avuto nell’ultimo anno, in Basilicata siamo a livelli quasi quattro volte superiori, con lo 0,75% in meno (il secondo peggior risultato della penisola, dopo il Molise), con un calo continuo che, nell’ultimo decennio, ha trovato eccezione solo nel 2013. All’inizio del 2019 siamo arrivati in 562.469. All’inizio eravamo 567.118, vale a dire 4.249 residenti in più. Francavilla (che grazie a Dio ancora è al suo posto) ne conta qualcuno in meno: 4.222. E a rendere la situazione meno pesante sono stati gli arrivi dall’estero, 2.375, 1480 unità in più di quanti dalla Basilicata (siano italiani o no) hanno cancellato la propria residenza per trasferirsi in un altro Paese.

Già, gli stranieri. Sono ancora in crescita. Se li concentrassimo (europei e non europei) in un solo paese otterremmo il terzo centro della Basilicata: 23.217, vale a dire 5.500 persone in più rispetto alla coppia di comuni reali, Pisticci e Melfi, che si contendono il terzo posto per qualche decina di residenti. Il numero degli stranieri cresce di 3,1 rispetto al 2016 e arriva a pesare il 4,1% del totale della popolazione. Non tanti, in verità, se si considera che in media in Italia sono l’8,7. E crescono anche i neonati stranieri (in Italia non c’è lo «Ius Soli» come negli Stati Uniti, dove basta nascere sul territorio nazionale, anche da cittadini stranieri, per acquisire la cittadinanza) che arrivano a pesare il 6,7% sul totale dei nati. Sono, insomma, una comunità in crescita sia per i nuovi arrivi sia per il saldo naturale (+9,3%) grazie anche a un tasso di natalità del 10,9% che fa impallidire il 6,6 medio dei lucani. Anche perché, contrariamente a quanto si possa pensare, la presenza di stranieri è estremamente equilibrata trai sessi: 50,1% di donne, 49,9 gli uomini.

Il saldo naturale, invece, rappresenta una nota dolente della Basilicata. Nel 2018 siamo arrivati a -2.534: i nati sono stati 3.717, i morti 6.251. La parte più consistente del problema, anche se il calo delle nascite è «figlio» dell’altra metà della questione: l’emigrazione, specie dei giovani. L’anno scorso sono andate via 10.707 persone, 8.648 per trasferirsi in un altro comune italiano, 895 per l’estero e ancora una «manciata» per motivi diversi (tra questi gli stranieri divenuti irreperibili). Gli arrivi sono stati 8.992, vale a dire gli stranieri più 6.197 persone giunte da un altro comune italiano. Dinamiche che portano a rendere sempre più vero un altro paradosso: sono più i lucani fuori dai confini della Basilicata che non quelli all’interno.

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno

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