La svolta green di Monte Carlo e l’exploit della Basilicata

“Green is the new glam” è diventato il nuovo motto del Principato di Monaco. Il Principato sta vivendo una grande svolta ecologista, la quale sta cambiando molto profondamente il suo assetto e le sue forme, senza però intaccare la vocazione per il lusso e per l’eleganza che distinguono la città di Monte Carlo nel mondo. La qualità della vita di una città dall’ambiente sano non è più un lusso, è una necessità per tutti gli abitanti del globo, da affrontare con urgenza e senso di responsabilità.

La città-stato indipendente della Costa Azzurra ha affermato negli anni la sua unicità e la sua indipendenza con una lunga serie di politiche volte a favorire la prosperità economica dei suoi abitanti. Monte Carlo sin dai primi anni dell’Ottocento rappresentava la meta dorata del turismo d’élite di tutto il mondo, e tutt’oggi rappresenta ancora uno dei più importanti centri della vita mondana del jet set europeo. A richiamare tanti turisti non vi sono solo le belle spiagge e le moto da corsa che sfrecciano sul suo circuito cittadino, uno tra i più leggendari della storia della Formula 1. A farla da leone c’è anche il celeberrimo casinò di Monte Carlo, uno dei più conosciuti al mondo, in particolare per il suo fascino d’altri tempi e per la sua eleganza liberty. Molti infatti sono gli eventi prestigiosi, che anche quest’anno hanno registrato numeri da record. Ancora molto vivo in città è il mito di Grace Kelly, l’iconica Grace di Monaco, che unisce gli abitanti e attira migliaia di turisti.

Questa immagine scintillante e glamour oggi non è più sufficiente a definire la qualità di vita di un luogo. Tra le iniziative principali adottate all’interno del Principato per una concreta svolta ambientalista, la più importante sembra essere senza dubbio la nascita del Patto nazionale per la Transizione Energetica del Principato, fortemente sostenuta dal re Alberto II.

Il documento è stato presentato da Marie Pierre Gramaglia, il Ministro dell’Ambiente e dell’Urbanismo ed Infrastrutture a Monaco, insieme alla squadra della Missione per la Transizione Energetica diretta da Jean Luc Nguyen. Questo patto è una “carta di impegno” per la quale tutti i cittadini del Principato contribuiranno secondo le loro possibilità alla transizione energetica di Monaco. Tra gli obiettivi di questa svolta vediamo una concreta opera di risparmio energetico, la volontà di ridurre le emissioni di gas a effetto serra, l’implemento della produzione locale di energie rinnovabili, il riciclaggio dei rifiuti e la promozione della mobilità sostenibile.

Un calcolatore verrà adattato alla città di Monte Carlo e ai vari partecipanti al progetto, producendo così una stima delle emissioni di gas serra pro capite per quanto concerne la vita domestica e gli spostamenti urbani.

Tra le varie proposte, grande il successo di Jessica Sbaraglia, promotrice degli orti urbani del Principato e ideatrice di “Terre de Monaco”, un’associazione attiva dal 2016 con l’obiettivo di istituire l’agricoltura urbana, di costruire orti ecologici nei giardini, sui balconi e sui tetti degli edifici cittadini. I risultati sembrano vedersi già ed esser molto fruttuosi. In solo due anni si sono coltivati in città circa 1.400 mq di terreno, sono stati creati 20 pollai e installati 10 alveari. Tutto ciò restando nel cuore della città, in alcuni dei suoi edifici più lussuosi, come la Tour Oden e il Monte-Carlo Bay Hotel & Resort. I ristoranti stellati dell’Hôtel Metropole e dell’Hôtel Hermitage riempiono le loro tavole a chilometro Zero con i frutti dei loro splendidi orti pensili.

Un’iniziativa che va in questa direzione è stata presa anche al Centro Ospedaliero Princesse Grace, che ha lanciato un preciso programma di aiuto per adolescenti in difficoltà tutto orientato alla sostenibilità e al contatto con la natura. Insegnare ai giovani diverse tecniche di coltivazione e il contatto con la terra sembra portare numerosi benefici a livello terapeutico, oltre che ovviamente ambientale e sociale.

Si prevede che 6 ettari di terreno totalmente “green” saranno consegnati alla città entro il 2025. Verranno piantati 1.100 alberi, si prevedono 3,3 chilometri di pista ciclabile, 3,5 chilometri di costa e 7,4 chilometri di area pedonale. I lavori necessiteranno ancora di qualche anno per essere completati, ma l’azione del Principato di Monaco pare fin da ora esemplare persino nei dettagli.

In Italia il primate delle regioni con la massima produzione di energie da fonti rinnovabili invece spetta alla Basilicata che con 4688 Kwh per persona è in vetta alla classifica delle regioni italiane. Si tratta di un primato positivo per la regione lucana che conferma le maggiori performance soprattutto nell’eolico (prima in Italia) e fotovoltaico (seconda solo alle Marche) e che guarda ora con ottimismo ad accorciare le distanze anche sull’energia derivante da biomasse e geotermia.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *